L'Audi ha centrato la vettura come un ariete e, nonostante la sua dimensione, la Jeep si è capottata un paio di volte prima di fermarsi sul fianco. A quel punto per l'automobilista non c'era già nulla da fare. I paramedici del 118 hanno potuto solo constatare il decesso, mentre ai vigili del fuoco italiani è toccato il compito di tagliare l'abitacolo per rimuovere il corpo dalle lamiere accartocciate.
Distrutta anche l'altra auto, eppure i tre banditi a bordo sono riusciti a uscire e a far perdere le proprie tracce approfittando del fatto che i militari erano impegnati a prestare i primi soccorsi alla vittima. Sono ricercati in tutto il territorio del comando provinciale dei carabinieri, che si sono serviti anche di un elicottero messo a disposizione dalla polizia di Stato per individuare i fuggiaschi. Non è ancora chiaro cosa li abbia spinti a fuggire in quel modo.
Attorno alle 17 i carabinieri hanno intercettato l'Audi a Milano, in via Ripamonti. Era un normale posto di blocco, un servizio di routine. Il militare in piedi davanti alla pattuglia ha notato qualcosa di strano nei tre all'interno dell'auto e ha fatto segno di accostare con la paletta.
La risposta all'ordine è stata un'accelerazione improvvisa: l'Audi è partita a folle velocità verso l'ingresso della tangenziale in direzione di Bologna, e si è immessa come un proiettile sull'arteria che iniziava ad affollarsi. Secondo i calcoli dei militari - che saranno poi accertati dalle eventuali perizie disposte dall'autorità giudiziaria - l'auto andava a oltre 150 chilometri orari, forse 170.
Durante l'inseguimento i carabinieri hanno inviato in centrale il numero della targa e hanno scoperto che la vettura era intestata a un noto prestanome che risulta proprietario fittizio di decine di altre. La corsa si è interrotta pochi minuti dopo, all'altezza del confine tra San Donato Milanese e Milano, quando i banditi hanno sbattuto contro il guardrail, lo hanno saltato e centrato la Jeep del 48enne.
La targa è sparita, scaraventata chissà dove a causa dell'impatto. Nell'incidente sono rimaste coinvolte altre due persone: un automobilista di 35 anni che non ha voluto essere accompagnato in una struttura sanitaria, e un motociclista di 36 anni per il quale è stato invece necessario il trasporto all'ospedale di San Donato per lievi traumi. Gravi le ripercussioni sulla circolazione, che è tuttora bloccata.