Cerca e trova immobili

UCRAINAKiev, un bagno di sangue. Più di 35 morti e 50 poliziotti sequestrati

20.02.14 - 11:53
Cadaveri sparsi e spari da questa mattina. Alcuni atleti hanno abbandonato le Olimpiadi di Sochi per rimpatriare
keystone
Kiev, un bagno di sangue. Più di 35 morti e 50 poliziotti sequestrati
Cadaveri sparsi e spari da questa mattina. Alcuni atleti hanno abbandonato le Olimpiadi di Sochi per rimpatriare

KIEV - Mentre il palazzo che ospita la sede del governo ucraino è stato evacuato per motivi di sicurezza e agli impiegati dell'amministrazione presidenziale è stato ordinato di tornare nelle proprie abitazioni, sono ripresi i combattimenti tra polizia e manifestanti antigovernativi nel centro di Kiev. La tregua annunciata ieri sera dal presidente ucraino Viktor Ianukovich sembra essere già terminata.

 

Atleti ucraini lasciano Sochi - Questo mentre dalla Russia giunge la notizia che alcuni atleti ucraini hanno deciso di lasciare i Giochi invernali di Sochi per le violenze e i morti negli scontri a Kiev. La situazione infatti è drammatica.

 

La conta dei mortiNon è chiaro quante persone siano morte negli scontri di stamattina tra polizia e insorti a Kiev, ma potrebbero essere decine. Secondo il "Kyiv Post" le vittime tra i manifestanti sono almeno 37. Interfax parla invece di 13 cadaveri vicino a una fermata del bus. Il ministero dell'interno riferisce di un poliziotto morto per un colpo d'arma da fuoco

 

Anche Gazeta.ru parla di 35 persone morte, ma non è chiaro se in questa cifra sia incluso o meno l'agente ucciso. Il "Kyiv Post" riferisce di 10 cadaveri nella hall dell'Hotel Ukraina, tre in viale Khreshatik e 15 nell'hotel Kozatski, dove sembra che saranno presto portati i corpi senza vita di altri sette insorti. Il ministero della sanità, citato da Radio Kommersant, riferisce da parte sua che sono circa 500 le persone rimaste ferite negli scontri di oggi e circa 300 quelle ricoverate in ospedale. Solo 7 morti sono stati ufficialmente confermati dal ministero della sanità, precisando che due erano "impiegati del ministero dell'Interno", quindi probabilmente poliziotti. 

 

Cecchini in azioneAlcuni dei dimostranti uccisi negli scontri in corso a Kiev sarebbero stati uccisi da cecchini del governo. È quanto sostiene il "Telegraph" online che ha raccolto la testimonianza di manifestanti.

 

"Questi sono proiettili veri. Potete vedere cosa hanno fatto. Quest'uomo, e altri come lui, sono stati uccisi con un colpo alla testa, al collo o al cuore. Nessuno di loro ha riportato ferite alle gambe", ha detto il manifestante, di nome Andreiy, citato dal "Telegraph", indicando alcuni cadaveri portati sotto la tenda di un caffè a piazza Maidan. Secondo Andreiy è stato un cecchino "professionista" del governo a sparare. Quest'ultimo ha però sempre assicurato che le forze dell'ordine stanno agendo con moderazione.

 

Catturati 50 poliziotti - Allo stesso tempo gli insorti ucraini sono riusciti a catturare una cinquantina di poliziotti e li hanno portati in un edificio occupato vicino al municipio di Kiev facendoli passare attraverso un corridoio umano di dimostranti antigovernativi. Questa mattina, inoltre, un cecchino degli insorti antigovernativi ha sparato sulla polizia dall'edificio del conservatorio di Kiev ferendo più di 20 agenti. Il conservatorio si affaccia su Maidan, la piazza centrale di Kiev cuore della protesta antigovernativa.

 

“Restate a casa” - La polizia ucraina invita gli abitanti di Kiev a restare a casa. Lo fanno sapere i media locali riportando le indicazioni del ministero dell'interno. "In questo momento è opportuno limitare gli spostamenti in auto e non scendere in strada. Nelle strade di Kiev ci sono persone armate con intenzioni aggressive", avverte il ministero.

 

“Bagno di sangue”, il sindaco lascia - Il capo dell'amministrazione comunale di Kiev e facente funzione di sindaco, Volodimir Makeienko, si è dimesso dal Partito delle Regioni del presidente ucraino Viktor Ianukovich e ha detto di essere "disposto a fare qualunque cosa possibile per fermare il bagno di sangue e il fratricidio nel cuore dell'Ucraina". Lo fa sapere l'agenzia Interfax.

 

L'incontro tra il presidente ucraino e i ministri fancese, tedesco e polacco - Mentre ciò accade il presidente ucraino Viktor Ianukovich è impegnato in un incontro con i ministri degli esteri francese, tedesco e polacco. Lo ha detto Anna Gherman, una consigliera del capo di Stato ucraino, citata dall'agenzia Interfax. Pochi minuti fa altri media internazionali avevano diffuso la notizia dell'annullamento dell'incontro. Nell'incontro dovrebbero essere valutate le possibili sanzioni.

 

Obama condanna le violenze - Anche gli Usa stanno pensando a delle sanzioni e, mentre il presidente Barack Obama ha condannato le violenze, il dipartimento di Stato ha fatto sapere che blocchi ai visti sono già stati imposti ad alcuni membri del governo di Kiev. Le restrizioni negano l’accesso agli Usa a circa 20 persone ucraine, considerate responsabili delle azioni violente di martedì notte a Kiev. Significa che se queste chiederanno il visto, sarà loro negato.

 

Un alto ufficiale del dipartimento di Stato Usa, che si occupa delle proteste in Ucraina, ha dichiarato che rappresentano "l’intera catena di comando che riteniamo responsabile di aver ordinato alle forze di sicurezza di muoversi contro il Maidan ieri". L’ufficiale non era autorizzato a essere identificato e ha parlato ai giornalisti a condizione di anonimato.

 

La Russia avverte - Non collaboreremo con un governo "zerbino" ma con autorità "legittime", "efficaci" e in grado di difendere "gli interessi dello stato". È l'avvertimento del premier russo Dmitri Medvedev. "Bisogna che i nostri partner abbiano autorità, che il potere in Ucraina sia legittimo ed efficace - ha detto - e che non venga calpestato come uno zerbino".

 

Visti revocati e beni congelati - Le sanzioni previste contro le violenze in Ucraina riguardano "la revoca dei visti e la sorveglianza, nonché il congelamento dei beni di un certo numero di responsabili" di Kiev: lo scrive su Twitter il ministro degli esteri francese Laurent Fabius, che oggi volerà a Bruxelles per il consiglio dei ministri degli esteri dell'Ue.

 

Da parte sua il ministro degli esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, prima di partire stamani per l'Ucraina, ha affermato che "a Kiev vogliamo parlare con il presidente Viktor Ianukovich e con i rappresentanti dell'opposizione, per spingere entrambe le parti a una pausa di riflessione e a fermare le violenze".

 

"Vogliamo aiutare a ritrovare la via della trattativa verso una soluzione politica del conflitto. Che può solo essere raggiunta dai partiti in causa a Kiev", ha aggiunto. Il viaggio dei tre ministri degli esteri in Ucraina, in stretto contatto con l'incaricata della diplomazia dell'UE Catherine Ashton, per Steinmeier è un "segnale forte di una posizione comune dell'Europa" sulla crisi ucraina.

 

Londra convoca l'ambasciatore ucraino - L'ambasciatore ucraino a Londra, Volodymyr Khandogiy, è stato

convocato oggi al Foreign Office in seguito alle notizie di gravi violenze questa mattina a Kiev. Lo rende noto lo stesso ministero britannico degli esteri.

 

Ats Ans Afp Red

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE