Belsito è finito in carcere mercoledì scorso con le accuse di associazione per delinquere e truffa aggravata nell'ambito dell'indagine condotta sui fondi del Carroccio.
Nell'interrogatorio di garanzia a San Vittore, durato circa un'ora, ha fornito la sua versione sulle varie contestazioni mosse dalla procura milanese.
In particolare, Belsito avrebbe detto di non sapere assolutamente nulla dell'acquisto dello yacht da 2,5 milioni di euro che sarebbe stato messo nella disponibilità di Riccardo Bossi. L'ex tesoriere della Lega avrebbe anche detto al giudice di non capire il motivo della misura cautelare, eseguita a oltre un anno di distanza dai fatti contestatigli, e cioè di quando amministrava i soldi della Lega. Secondo i legali di Belsito, non rivestendo lui più alcun incarico, non esiste l'eventualità della reiterazione del reato su cui è basata la misura cautelare.