L'esplosione potrebbe verificarsi se il gas entrasse in contatto con la fiamma pilota del condotto di scarico della "Elgin", lasciata accesa dai dipendenti evacuati.
L'impianto è a circa 150 miglia dalle coste di Aberdeen, in Scozia. La fuga di gas è stata scoperta domenica scorsa e la guardia costiera scozzese ha disposto una zona di interdizione marina e una no-fly zone attorno al pozzo.
Gli esperti della Total avvertono che ci potrebbero volere sei mesi per fermare la fuga di gas dal giacimento soprannominato dagli ambientalisti "Il pozzo dell'inferno", a causa dell'elevata pressione.
Gli esperti stanno anche valutando i possibili rischi ambientali, in considerazione del fatto che intorno al pozzo si sono già create una nube gassosa e una macchia oleosa sulla superficie del mare. In questa situazione, il rischio esplosione è reale, come riconosciuto dal responsabile salute, sicurezza e ambiente della Total, David Hainsworth.
"Il gas è tossico e infiammabile - ha detto Hainsworth -, anche se l'alimentazione è stata bloccata sulla piattaforma per minimizzare la possibilità di scintille, è chiaro che il rischio esiste".
Si tratta del più grave incidente nel Mare del Nord negli ultimi dieci anni, mentre la tragedia più grave risale a 24 anni fa, quando proprio a causa del gas condensato fuoriuscito da un pozzo morirono 167 persone nell'esplosione sulla piattaforma Piper Alpha.