Quest'ultima decapitazione porta ad almeno 68 il numero delle esecuzioni dall'inizio di gennaio in Arabia Saudita. Lo scorso settembre, Amnesty International aveva chiesto a Riad "una moratoria immediata" delle esecuzioni, affermando che erano riprese a un "ritmo allarmante". L'organizzazione della difesa dei diritti dell'uomo aveva precisato che 140 persone sono ancora in attesa di essere messe a morte.
Secondo Amnesty, in questa monarchia ultra-conservatrice del Golfo le esecuzioni nel 2010 sono state 27. Nel 2009 le autorità avevano annunciato 67 esecuzioni contro le 102 del 2008. Lo stupro, l'omicidio, l'apostasia, il furto a mano armata e il traffico di droga sono reati per i quali è prevista la pena capitale in Arabia Saudita, che applica fedelmente la Sharia, (la legge islamica).