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LIBIAMohammad, figlio di Gheddafi, è fuggito dagli arresti domiciliari

22.08.11 - 20:05
Combattenti lealisti hanno aiutato l'uomo a fuggire dopo che era stato catturato nella serata di ieri dai ribelli
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Mohammad, figlio di Gheddafi, è fuggito dagli arresti domiciliari
Combattenti lealisti hanno aiutato l'uomo a fuggire dopo che era stato catturato nella serata di ieri dai ribelli

TRIPOLI - Il figlio maggiore del Colonnello Gheddafi, Mohammad, è fuggito dagli arresti domiciliari con l'aiuto di combattenti lealisti. È quanto riporta il canale satellitare Al Jazira. Mohammad era stato catturato ieri sera dai ribelli.

L’altro figlio - La sorte di Saif al-Islam Gheddafi, uno dei figli del leader libico, arrestato ieri e ricercato per crimini contro l'umanità dal Tpi, il Tribunale penale internazionale, sarà decisa "da un voto all'interno del CNT", secondo quanto dichiarato a Parigi dal rappresentante del Consiglio nazionale di transizione libico. "Il Cnt - ha detto Mansour Syf al-Nasr - deciderà la sua sorte, se sarà trasferito verso il Tpi o se sarà processato in Libia. Spetta al Consiglio decidere. Ci sarà un voto".

Il responsabile ha però chiarito che un eventuale processo in Libia sarebbe impossibile al momento e che lo si potrà celebrare soltanto "una volta che i nuovi tribunali saranno formati. Allora ci potrà essere un processo equo, con una difesa, con osservatori e con la stampa".

La Corte penale internazionale (Cpi) dell'Aja intanto attende Saif Al-Islam Gheddafi. Anche lo stesso colonnello, se catturato, dovrebbe finire davanti ai giudici. Il procuratore della Corte, Luis Moreno Ocampo, il 27 giugno scorso, dopo un'inchiesta aperta su richiesta del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, aveva spiccato un mandato di cattura per crimini contro l'umanità non solo contro Muammar Gheddafi, ma anche contro Saif Al-Islam, 39 anni, considerato di fatto una sorta di primo ministro del regime, e contro il capo dei servizi segreti libici Abdullah Al-Senussi, 62 anni, cognato del colonnello.

La Corte e le forze libiche di transizione stanno discutendo il trasferimento del figlio di Gheddafi, ma fino ad ora non ci sono "informazioni chiare" su quando potrebbe arrivare all'Aja, ha detto il portavoce della Cpi, Fadi El-Abdallah.

Lo stesso procuratore Ocampo, che aveva confermato l'arresto del figlio del rais, ha fatto sapere di essere in contatto con le autorità del Consiglio nazionale di transizione. Le conversazioni, si legge in una nota, definiranno il modo di procedere, "compreso la possibilità di arrestare e consegnare all'Aja i tre individui accusati di aver commesso crimini".

Le autorità libiche, fa rilevare la Cpi, hanno l'obbligo di cooperare pienamente con la Corte penale internazionale per attuare i mandati di arresto in conformità della risoluzione 1970 adottata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Ma la responsabilità di eseguire gli arresti spetta agli Stati e quindi sono le autorità libiche - in questo caso il Cnt - che devono fare i passi operativi per poi consentire ai giudici internazionali di portare alla sbarra all'Aja non solo Saif Al-Islam, ma anche lo stesso colonnello Muammar Gheddafi e il suo capo dei servizi segreti.

Nei mesi scorsi, dopo l'ordine di cattura, per il rais si era parlato anche di un possibile esilio presso uno dei paesi "amici" dallo Zimbabwe all'Uganda, dal Ciad al Sudan fino al Nicaragua. Oggi l'ipotesi sembra tramontata.

Un richiamo alla consegna all'Aja di Gheddafi, di suo figlio e del capo dei servizi segreti, una volta catturati, è arrivato anche dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. Alcuni ribelli non avevano escluso invece la possibilità di giudicare il trio in Libia.

Le prossime mosse - Il gruppo di contatto sulla Libia si riunirà giovedì ad Istanbul a livello di alti diplomatici, ha fatto sapere il Dipartimento di Stato Usa. La mossa è stata concordata nel corso di una serie di colloqui telefonici della segretaria di Stato Hillary Clinton con numerosi suoi colleghi, per "coordinare le prossime mosse", ha riferito la portavoce del Dipartimento di Stato Victoria Nuland.

Riunione della Nato - La Nato terrà domani pomeriggio a Bruxelles una riunione degli ambasciatori dei paesi membri dedicata alla situazione in Libia. La riunione, secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche, dovrebbe servire a lanciare una pianificazione "prudente" sui compiti che potrebbero essere affidati all'Alleanza nel periodo che seguirà la caduta del regime di Gheddafi.

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