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INDONESIAPena capitale per lo stupro di 13 studentesse adolescenti

05.04.22 - 06:00
Un tribunale indonesiano ha deciso per la pena di morte, in un caso che ha fatto discutere tutta la nazione
Reuters
L'imputato 36enne davanti al giudice.
L'imputato 36enne davanti al giudice.
Pena capitale per lo stupro di 13 studentesse adolescenti
Un tribunale indonesiano ha deciso per la pena di morte, in un caso che ha fatto discutere tutta la nazione
Dopo anni, verrà nuovamente messa in atto un'esecuzione capitale nello Stato del sud-est asiatico

GIACARTA - Un professore accusato di aver violentato 13 studentesse della scuola islamica in cui insegnava è stato condannato a morte.

È successo a Bandung, in Indonesia, Paese del sud-est asiatico a maggioranza musulmana, in cui è in seguito scoppiato un caso mediatico relativo al problema della violenza nelle scuole.

L'insegnante 36enne, inizialmente condannato all'ergastolo, ha ora visto la sua pena convertirsi in un'esecuzione capitale. La modifica è stata decisa dall'alta corte di Bandung in seguito alla richiesta d'appello dell'accusa, che chiedeva anche la castrazione chimica.

«Giustizia»
L'imputato aveva chiesto alla corte di mostrare clemenza nei suoi confronti, sostenendo che voleva essere presente per crescere i suoi figli. Così non è stato, e l'Indonesia tornerà a riproporre la pena di morte dopo una pausa di diversi anni: le ultime esecuzioni hanno avuto luogo nel 2016.

Lo zio di una delle giovani vittime ha detto all'AFP che la sentenza di lunedì ha portato «giustizia». «Inizialmente chiedevamo l'ergastolo e la castrazione chimica, in modo che sentisse in prima persona il dolore che ha causato», ha detto Hidmat Dijaya, «ma siamo dell'opinione che anche la condanna a morte possa portare giustizia».

Otto ragazze incinte
Le indagini sul caso sono iniziate l'anno scorso, quando la famiglia di una studentessa ha denunciato alla polizia uno stupro e la conseguente gravidanza della loro figlia adolescente. Ben presto, è emerso che lo stesso insegnante avrebbe violentato 13 studentesse (per lo più provenienti da famiglie povere), otto delle quali sarebbero rimaste incinte.

Il caso ha causato un'ondata di indignazione a livello nazionale, con una maggior attenzione a quel che succede nelle scuole (in particolare in quelle islamiche, che ospitano più di 5 milioni di studenti) e una crescente pressione sul parlamento per approvare un disegno di legge sull'«eliminazione della violenza sessuale» in Indonesia. Si tratta di un nuovo pacchetto di norme volto a rafforzare la lotta contro i crimini sessuali e a fornire una maggiore giustizia alle vittime.

Nonostante numerosi governi ed associazioni internazionali chiedano da tempo la fine dell'uso della pena di morte, sono ancora diversi (seppur in calo) i Paesi che la praticano. Tra questi gli Stati Uniti, con la Carolina del Sud che ha addirittura rilanciato la fucilazione, l'Arabia Saudita, il Giappone, la Cina o l'Iran.

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