La Russia ha risposto alle proposte di sicurezza degli Stati Uniti. Secondo Biden il rischio di invasione è «molto alto»
MOSCA / KIEV - Mosca e la de-escalation "invisibile" in Ucraina. È diventata la triste filastrocca degli ultimi giorni; sottofondo di un "dialogo" che però sembra articolarsi perlopiù a suon di ceffoni tra le parti. Quella verbale è senza dubbio un'escalation e sotto gli occhi di tutto il mondo.
Gli ultimi campanelli d'allarme li ha fatti risuonare la Casa Bianca proprio in queste ore. Il presidente statunitense Joe Biden ha rispolverato l'adagio che Washington ha più volte ripetuto da una settimana a questa parte, avvisando - su richiesta di uno dei giornalisti presenti al briefing - che la minaccia di un'invasione in Ucraina da parte delle forze russe resta «molto elevata». Il commander-in-chief americano ha inoltre sottolineato che il Cremlino non avrebbe ancora richiamato le sue truppe al confine e che c'è ragione di credere che la Russia sia coinvolta in una cosiddetta operazione "false-flag" da poter poi sfruttare per giustificare l'invasione.
Il riferimento è al bombardamento avvenuto questa mattina nel Donbass, dove un asilo è stato colpito, fortunatamente senza provocare morti. Anche per il premier britannico Boris Johnson l'attacco è da considerarsi come un'operazione coperta «progettata per screditare gli ucraini». E ha aggiunto di temere che «nei prossimi giorni vedremo altre» di queste situazioni. L'agenzia Reuters, riportando la notizia, ha precisato inoltre che i separatisti - che godono del sostegno di Mosca - hanno accusato Kiev di aver aperto il fuoco almeno quattro volte nell'arco delle 24 ore precedenti. Colpo di mortaio e di lanciagranate. Accuse che Kiev ha rapidamente smentito.
Mosca dal suo canto è stata altrettanto rapida nel parlare di «escalation di tensioni preoccupante» nel Donbass, facendo accendere la spia a Bruxelles. «Siamo molto preoccupati... Dai combattimenti crescenti e dai pesanti bombardamenti. E inoltre vediamo molta disinformazione da parte della Russia che suggerisce l'aria di presunti attacchi contro i cittadini russi in quell'area dell'Ucraina». Parole di Josep Borrell, l'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Ue.
Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno ricevuto - scrive l'Associated Press - la risposta di Mosca alle proposte formulate da Washington e dalla Nato sulla questione ucraina e sulla sicurezza europea. La missiva non è ancora stata resa pubblica ma nelle 10 pagine che la compongono, riporta il quotidiano russo Kommersant (che ha avuto visione del documento), viene esplicitato che «in assenza di disponibilità degli Stati Uniti di accordarsi sulle garanzie della nostra sicurezza», la Russia «sarà costretta a reagire, implementando anche misure di carattere tecnico e militare».