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CANADA / STATI UNITIConfini bloccati e fabbriche chiuse. Un altro convoglio in California

11.02.22 - 13:00
Le proteste dei camionisti canadesi mettono a repentaglio il commercio e ispirano un altro movimento negli Stati Uniti
Afp
Confini bloccati e fabbriche chiuse. Un altro convoglio in California
Le proteste dei camionisti canadesi mettono a repentaglio il commercio e ispirano un altro movimento negli Stati Uniti

OTTAWA / WASHINGTON - Obbligo vaccinale a strade bloccate. Da due settimane i camionisti che lavorano sul confine Canada-Usa sono scesi in strada per manifestare contro il "mandato sanitario" e da quattro giorni impediscono anche il passaggio delle merci. La Casa Bianca ha chiesto a Ottawa di utilizzare i suoi «poteri federali».

Da entrambe le parti del confine diverse produzioni, come quelle di Ford e Toyota, hanno dovuto rallentare la produzione o fermarla a causa del blocco sull'Ambassador bridge, da qui passano il 25% dei beni commerciali scambiati tra le due nazioni. Anche altre due frontiere sono tuttora bloccate. Perciò l'amministrazione Biden ha esortato il governo del premier canadese Justin Trudeau a usare «i suoi poteri federali per mettere fine al blocco».

Il primo ministro ha intanto affermato in un incontro virtuale con i ministri dell'opposizione che c'è la volontà di «rispondere con qualunque cosa serva». Marco Mendicino, ministro federale per la sicurezza pubblica, ha inviato rinforzi della Royal Canadian Mounted Police a Windsor, Ottawa, Coutts e Alberta. Sempre in Canada, Doug Ford, premier conservatore dell’Ontario, ha ottenuto dal tribunale di congelare milioni di dollari di donazioni che i camionisti avevano raccolto tramite una raccolta fondi GiveSendGo.

Diversi ministri hanno chiesto a Trudeau di rimuovere l'obbligo vaccinale per i camionisti che attraversano il confine Stati Uniti - Canada, in quanto si ritiene che il 90% di loro si sia già sottoposto al siero. Ma dopo due settimane, numerose persone si sono unite alle proteste in quanto, il sentimento di necessità che le restrizioni vengano tolte e il malcontento sono sempre più generalizzati nella popolazione.

Dall'altra parte del confine intanto, altri convogli si stanno organizzando. Appoggiati anche da Trump, i "People's Convoy", di cui l'Associated press ha identificato una dozzina di gruppi su Facebook, minacciano di bloccare diverse città negli Stati Uniti. In una nota del Department of Homeland Security del 10 febbraio si legge che «il convoglio inizierà potenzialmente in California già a metà febbraio e arriverà a Washington il 13. È da prevedersi un impatto sul Super Bowl», che inizierà il prossimo lunedì. Inoltre, come si legge anche sui gruppi dei "People's Convoy", non è da escludersi una forte manifestazione il primo marzo, in occasione del discorso annuale di Joe Biden sullo stato dell'Unione davanti al Congresso.

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