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MAROCCOIn tutto il mondo si piange per la morte di Rayan e si ringrazia l'operato di un "eroe del deserto"

06.02.22 - 17:55
I media lodano Ali Sahrawi, volontario impegnato nelle operazioni di soccorso del bimbo di cinque anni
Reuters
Il luogo della tragedia.
Il luogo della tragedia.
In tutto il mondo si piange per la morte di Rayan e si ringrazia l'operato di un "eroe del deserto"
I media lodano Ali Sahrawi, volontario impegnato nelle operazioni di soccorso del bimbo di cinque anni

RABAT - Le operazioni per salvare la vita del piccolo Rayan Awram, il bambino caduto in un pozzo profondo 32 metri sui monti del Rif in Marocco, hanno suscitato l'attenzione dei media di tutto il mondo nel corso di questa settimana e scatenato una gara di solidarietà in tutta la nazione nordafricana.

"L'eroe del deserto" - Tra i soccorritori, giunti a decine per cercare di dare una mano, le agenzie stampa internazionali stanno raccontando la storia di Ali Sahrawi, che è già stato ribattezzato "L'eroe del deserto". Circa 50 anni di età, perforatore di pozzi per professione, ha lasciato la sua casa di Erfoud nel sud del paese e ha raggiunto Tamrout, il villaggio dove è avvenuto l'incidente, attraversando l'intero Marocco.

Sarebbe sua l'idea del tunnel orizzontale di raccordo che ha permesso di raggiungere Rayan e che è stato scavato a mano, da lui e altre persone, dopo che i bulldozer sono stati bloccati per il timore di crolli.

«Sono quattro giorni che non dormo» ha dichiarato ai media. «Abbiamo scavato senza sosta per salvare Rayan. Non ho proprio dormito. Voglio salvarlo» diceva Ali mentre le operazioni non erano ancora concluse. Sabato sera dev'essere passato come tutti dalla gioia per la liberazione di Rayan allo sconforto per la sua morte. Ora che tutto si è concluso nel peggiore dei modi, nonostante i suoi sforzi, non è chiaro se Ali sia già ripartito o se resterà sul posto fino alla celebrazione dei funerali di Rayan.

Il cordoglio sui social - I social sono inondati di messaggi di cordoglio per la morte di Rayan e non solamente sui canali di lingua araba. Mohamed Saeid, cugino del piccolo, ha dichiarato ad Al Jazeera di «non avere parole per descrivere la sensazione di perdita». È enorme la sofferenza per la famiglia del bambino, che ha ricevuto via telefono le condoglianze di re Mohammed VI. Anche il presidente francese Emmanuel Macron si è unito nel ricordo del piccolo, così come il ministro della Difesa israeliana Benny Gantz e l'ambasciata statunitense in Marocco.

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