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AustraliaSale a sei vittime il bilancio della tragedia del castello gonfiabile di Devonport

19.12.21 - 10:38
I genitori, insieme a dei medici e a un prete, hanno staccato l'apparecchio che teneva in vita il figlio di undici anni
Keystone
Sale a sei vittime il bilancio della tragedia del castello gonfiabile di Devonport
I genitori, insieme a dei medici e a un prete, hanno staccato l'apparecchio che teneva in vita il figlio di undici anni

DEVONPORT - Sale a sei il bilancio delle vittime. La festa di fine anno che lunedì era finita in tragedia, ha spezzato la vita di un altro bambino. Si chiamava Chace Harrison, aveva undici anni.

I genitori, con il supporto dei medici e di un prete, hanno dato l'addio al figlio nelle scorse ore. Il suo supporto vitale è stato spento. Le ferite che aveva riportato durante l'incidente in cui erano già deceduti altri cinque bambini erano troppo gravi perché potesse rimettersi.

I fatti si sono svolti lo scorso 16 dicembre. In occasione della festa di fine anno della scuola elementare Hillcrest di Devonport, in Tasmania, era stato installato un castello gonfiabile. Poi, a causa di quella che i presenti hanno descritto come una forte raffica di vento, il gioco si è staccato da terra e i nove bambini, tutti di età tra i 10 e i 12 anni, che si trovavano al suo interno sono precipitati da un'altezza di 10 metri. Quattro sono morti sul colpo, uno poco dopo essere arrivato in ospedale. Ora si aggiunge il decesso di Chace. Due bambini versano ancora in condizioni critiche, riporta Abc australia, al Royal Hobart Hospital.

Oggi, l'unico ragazzo che è potuto tornare a casa, si è recato davanti alla scuola dove la tragedia è avvenuta. Con entrambe le braccia fasciate, ha deposto dei fiori, dei joystick e alcuni orsacchiotti in memoria dei suoi compagni di classe. La comunità di Devonport e molti cittadini da tutta l'Australia hanno offerto il loro supporto alle famiglie, anche finanziariamente per i costi delle esequie.

Sempre oggi, il commissario Darren Hine ha comunicato ai media durante una conferenza stampa che «data l'entità critica di questo incidente e la necessità di parlare con un gran numero di bambini traumatizzati, abbiamo accettato un'offerta di aiuto dalla polizia del Nuovo Galles del Sud». Alla festa erano infatti presenti una quarantina di allievi della scuola, ma non è chiaro quanti di loro abbiano assistito alla tragedia. «Sappiamo che sono traumatizzati. Sappiamo che è difficile per le persone coinvolte. Ci sono molti pezzi di questa indagine che devono essere messi insieme, quindi non vogliamo affrettare le cose, ma capiamo anche che la comunità vuole risposte».

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