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BelgioAppello a boicottare bar e locali notturni: cosa sta succedendo a Bruxelles

10.11.21 - 06:00
A suon di hashtag e collettivi, fioccano sui social denunce di abusi sessuali e persone drogate a loro insaputa
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Appello a boicottare bar e locali notturni: cosa sta succedendo a Bruxelles
A suon di hashtag e collettivi, fioccano sui social denunce di abusi sessuali e persone drogate a loro insaputa

BRUXELLES - Il prossimo venerdì i bar di Bruxelles potrebbero restare vuoti. I movimenti femministi hanno infatti annunciato un boicottaggio perché le ragazze non si sentono al sicuro. Esempio portato avanti nella campagna, un barista che drogava le clienti direttamente dal bancone mentre preparava i cocktail, denunciato 17 volte per violenza sessuale, non è stato licenziato dal suo luogo di lavoro, ma trasferito in un altro.

"Balance ton bar" è l'hashtag lanciato a Bruxelles nel contesto della campagna di denuncia di molestie e violenze sessuali all'interno dei locali notturni, in particolare i bar, dove spesso e volentieri ci sono di mezzo anche delle droghe. All'origine c'è una pagina Instagram che invita le persone a "liberare la parola". Da tre settimane ogni giorno viene pubblicato almeno un post con una storia, la testimonianza anonima di qualcuno che ha deciso di raccontare una sua esperienza traumatizzante nei locali notturni. Club, bar, discoteche, i nomi dei luoghi vengono liberamente citati.

Alcune storie pubblicate sul profilo - Ci sono due ragazze che scrivono di ricordare di aver bevuto un solo bicchiere e di essersi svegliate il giorno dopo una nell’appartamento di una persona che conosce vagamente e l'altra all'entrata di una casa, i pantaloni aperti e calati fino alle ginocchia. O ancora: «Drogata a mia insaputa, mi sveglio all'ospedale Saint-Pierre con una commozione cerebrale e diversi punti in testa».

Ci sono storie che risalgono ad anni fa e altre molto più recenti: «Sabato 30 ottobre con un'amica siamo andate a ballare. Scese nei bagni abbiamo notato che una porta restava chiusa da un po'. Da sotto si intravedevano quattro piedi. Per paura che fosse in corso uno stupro, abbiamo bussato, ma solo un uomo ha risposto. Abbiamo avvisato la gerente, ma ci ha detto che se una donna lo aveva seguito, il problema era suo. Più tardi, sempre in bagno, abbiamo trovato una ragazza confusa che non aveva senso del proprio corpo».

Parallelamente al "Balance ton bar" è stato creato l'hashtag "Nightlifeblackout", un evento che si svolgerà a Bruxelles il prossimo venerdì 12 novembre. In un post pubblicato su Instagram dal Collages_feministes_bruxelles è stato scritto: «Vi vediamo. Appello a boicottare bar e club. Ci vediamo alle 20:00 in place de l'Albertine». I partecipanti sono invitati a portare con sé candele, bibite e musica. «Creiamo la nostra safe night». Il collettivo chiede di agire alle istituzioni e di non lasciar fare.

Perché si denuncia sui social? - Dal MeToo in avanti è sempre più spesso venuta a galla una cultura dello stupro in cui la vittima è la colpevole. Negli ultimi tempi, inoltre, sono apparse denunce, come in Francia per quel che concerne il Commissariato di Montpellier, in cui non viene data credibilità a chi denuncia, e si sminuisce il fatto.

Perciò le parole vengono liberate sui social, un luogo irreale in cui molti trovano conforto. Ma soprattutto la rete offre un'espansione potenzialmente infinita ai contenuti. Quando qualcuno denuncia su Twitter, Facebook o ancora Instagram spera che il suo post arrivi alle persone giuste o che tutta la marea di post che verranno dopo siano abbastanza da non poterli ignorare.

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