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ITALIALa Guardia di Finanza ha sequestrato 1,8 tonnellate di stupefacenti

30.10.21 - 08:26
Si è conclusa l'operazione "Home Delivery" iniziata tra il 2019 e il 2020
GUARDIA DI FINANZA
Un esempio di quanto è stato sequestrato nel corso dell'operazione "Home Delivery".
Un esempio di quanto è stato sequestrato nel corso dell'operazione "Home Delivery".
La Guardia di Finanza ha sequestrato 1,8 tonnellate di stupefacenti
Si è conclusa l'operazione "Home Delivery" iniziata tra il 2019 e il 2020

VARESE - I Finanzieri del Comando Provinciale di Varese hanno concluso l’operazione denominata “Home Delivery”, avviata tra il 2019 e il 2020 - in collaborazione con i funzionari del locale Ufficio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli - e finalizzata a contrastare il traffico internazionale di sostanze stupefacenti, realizzato tramite le spedizioni di pacchi e plichi postali da e verso l’Italia. Un fenomeno che è aumentato con l’inizio del periodo pandemico, come viene sottolineato.

In particolare, i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Malpensa hanno posto in essere una capillare attività di monitoraggio del flusso di spedizioni postali, elaborando un minuzioso ed efficiente sistema di “riconoscimento” delle spedizioni contenenti al loro interno sostanze stupefacenti.

Inoltre sono state “fiutate” dalle unità cinofile e poi sequestrate centinaia di spedizioni tra quelle che quotidianamente giungono presso i magazzini dell’aeroporto di Malpensa, provenienti principalmente dalla Spagna, dagli Stati Uniti d’America e da alcuni Paesi dell’Africa orientale come Kenya e Somalia, oltre che dai paesi del centro-sud America costantemente sotto osservazione. Nel complesso sono state intercettate circa 1,8 tonnellate di sostanze stupefacenti, tra le quali oltre 1600 chili di khat. Denominata “droga dei poveri”, è un arbusto coltivato nel corno d’Africa.

I finanzieri hanno poi scovato 95 chili di marijuana, 35 di hashish, circa mezzo chilo di cocaina e 43 chili di altre sostanze stupefacenti, tra cui droghe naturali come l’ayahuasca, nota anche come “la droga degli sciamani”, nonché molte droghe sintetiche. Gli stupefacenti erano destinati alle principali piazze di spaccio italiane.

L'indagine ha coinvolto varie località, tra cui Varese, Milano, Monza Brianza, Pavia, Bergamo, Venezia, Trieste, Genova, Ravenna, Roma, Napoli, Palermo. In alcuni casi le indagini sono state connotate dal carattere transnazionale dei fenomeni illeciti, consentendo di sequestrare stupefacente in transito verso altri Paesi esteri. Sono state inoltre compiute 22 “consegne controllate”, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio, pedinamenti e appostamenti che hanno complessivamente permesso di arrestare 20 persone e di denunciarne alle Autorità giudiziarie altre 29, tutte di diversa nazionalità.

Nel contempo, almeno 1000 soggetti sono stati segnalati ai Reparti del Corpo come destinatari di plichi dal contenuto illecito per gli ulteriori approfondimenti di carattere investigativo.

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