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Stati UnitiSempre più spesso gli informatori stranieri della Cia vengono catturati o uccisi

06.10.21 - 22:55
Lo ha fatto sapere la stessa agenzia in una nota interna, i motivi alla base di questa strage silenziosa sono diversi
Reuters
Sempre più spesso gli informatori stranieri della Cia vengono catturati o uccisi
Lo ha fatto sapere la stessa agenzia in una nota interna, i motivi alla base di questa strage silenziosa sono diversi

FAIRFAX - Troppa fiducia nelle fonti, agenzie straniere sottovalutate e scarsa attenzione alla sicurezza degli agenti. Ecco come la Central Intelligence Agency (Cia) negli ultimi anni ha perso decine d'informatori. La scorsa settimana è stata inviata una nota a tutte le basi dell'intelligence che comunicava come sempre più "risorse" sono stati scoperte, catturate o ancora uccise.

La Cia opera in nome del governo federale degli Stati Uniti e si occupa di spionaggio civile. Fondata nel 1947, è una delle maggiori agenzie al mondo. Ma negli ultimi anni sta registrando sempre più perdite. È noto infatti che molti informatori stranieri stiano scomparendo. Non è chiaro quanti, ma si parla di decine. Dalla sede centrale di Langley, in Virginia, è stata quindi diramata una nota, che suona più come un richiamo alla cautela.

Alcuni ex agenti hanno voluto spiegare al New York Times le ragioni di queste perdite, e non sono delle più felici. Ci sono vari fenomeni che possono essere presi in causa, quello più ricorrente è quello dei "double agents", ovvero i doppiogiochisti. Ciò che succede è che altre agenzie, notamente russe, cinesi, iraniane e pakistane, puntano a catturare gli informatori e fare di loro delle armi: li rimandano indietro con l'obbligo di dare false informazioni alla Cia, così da sabotare le missioni in corso.

Altre volte può andare peggio. Ed è colpa della tecnologia. Attacchi hacker, riconoscimento facciale e delle impronte biometriche rendono sempre più semplice ai rivali scoprire informazioni sulle "risorse" e poterle, così, trovare.

Ma alcuni problemi partono anche dalla fonte. Gli ex-agenti hanno spiegato quanto sia difficile trovare degli informatori stranieri da inserire nell'organico e quanto poi sia delicato insegnare loro i comportamenti adeguati per non farsi trovare o prendere da altre agenzie.

Un agente ha spiegato al Washington Post che queste comunicazioni fanno parte della routine. Ciò non toglie che alcuni ufficiali potrebbero star mettendo come priorità il portare a termine una missione, a discapito della protezione della fonte.

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