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ITALIAUna deviazione, l'ultimo contatto radio e poi lo schianto

04.10.21 - 09:15
Alle 13.07 di ieri il Pc-12 ha iniziato a inviare parametri anomali al controllo radar. Ma non c'è stato alcun allarme
keystone-sda.ch (Andrea Fasani)
Una deviazione, l'ultimo contatto radio e poi lo schianto
Alle 13.07 di ieri il Pc-12 ha iniziato a inviare parametri anomali al controllo radar. Ma non c'è stato alcun allarme
Le possibili cause dello schianto? Per gli esperti potrebbe essersi trattato di un disorientamento del pilota dovuto nuvole o di uno stallo. Ma non si esclude un malore improvviso.

MILANO - Alcuni parametri anomali, nessun allarme e poi lo schianto. Il tutto è avvenuto solo tre minuti dopo il decollo del Pilatus Pc-12 che ieri, poco dopo le 13, si è schiantato contro un edificio a San Donato Milanese provocando in tutto otto vittime, tra le quali il miliardario rumeno Dan Petrescu.

Alle 13.07, circa 180 secondi dopo essersi sollevato dall'asfalto della pista di Milano Linate, qualcosa ha iniziato a non funzionare. L'aereo, come riporta oggi il Corriere della Sera citando fonti anonime dello scalo lombardo, ha iniziato a discostarsi dalla rotta prevista, inviando al Centro di controllo radar parametri definiti anomali.

«Perché avete deviato? Per evitare una turbolenza?», chiedono gli uomini radar che ricevono unicamente un «No» come risposta. Nessuna richiesta di soccorso da parte del pilota. Nessun «mayday». Meno di un minuto dopo però, il Pc-12 diretto verso Olbia scompare dai monitor. Ed è all'interno di quei sessanta secondi che gli esperti e gli inquirenti cercano risposte per capire cosa sia accaduto dal momento in cui l'aereo ha effettuato la deviazione e quello in cui ha iniziato a perdere quota.

Dalla lettura dei tracciati emerge che quanto accaduto sia stato così improvviso da non lasciare il tempo di lanciare alcun allarme. Si torna alle 13.07. In quel momento l'aereo viaggiava a 293 chilometri orari a 1'631 metri di quota. Quattro secondi dopo il velivolo aveva già perso 68 metri di quota, ma la velocità a quel punto aveva superato la soglia dei 300 chilometri orari. Questa toccherà un massimo di 319, sette secondi prima che il Pilatus scompaia dai radar.

Queste sono le poche certezze. La causa vera e propria dello schianto resta per il momento avvolta nelle nubi sopra San Donato Milanese. Quelle nuvole che forse hanno contribuito, secondo alcuni esperti, a disorientare il pilota. Tra le ipotesi al momento non si esclude però che quest'ultimo possa essere stato vittima di un malore improvviso o che il motore possa essersi «piantato», causando lo stallo del velivolo e il conseguente schianto.

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