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BIRMANIA«Il Myanmar è come un campo di battaglia», almeno diciotto i morti

28.02.21 - 15:05
L'ONU ha condannato la repressione, invitando i militari a non intervenire contro i manifestanti pacifici
Reuters
«Il Myanmar è come un campo di battaglia», almeno diciotto i morti
L'ONU ha condannato la repressione, invitando i militari a non intervenire contro i manifestanti pacifici
Uno sciopero, nel frattempo, continua a paralizzare il paese

YANGON - Gli ufficiali di polizia del Myanmar avrebbero aperto nuovamente il fuoco contro i manifestanti, uccidendo almeno diciotto persone e ferendone un numero al momento indefinito.

Lo ha riferito l'Onu, citato dal portale britannico Bbc.

Nell'ennesimo giorno di manifestazioni e cortei contro l'esercito e a favore della democrazia, la violenza ha di nuovo preso il sopravvento. Le forze di sicurezza hanno infatti aperto il fuoco in diverse parti del paese dopo che granate stordenti e gas lacrimogeni non sono riusciti a disperdere le folle.

«Il Myanmar è come un campo di battaglia», ha scritto su Twitter il primo cardinale cattolico del paese, Charles Maung Bo.

Secondo le informazioni ottenute dal Guardian, ci sarebbero stati dei morti negli scontri a Dawei, una cittadina nel sud del paese, e alcuni a Yangon. I filmati ripresi e pubblicati sui social media mostrano i manifestanti a Yangon che portano in salvo persone insanguinate, anche se non è ancora chiaro se i feriti siano stati colpiti da proiettili veri.

Le Nazioni Unite hanno condannato oggi con forza la violenta repressione. «Condanniamo fermamente l'escalation di violenza contro le proteste in Myanmar e chiediamo ai militari d'interrompere immediatamente l'uso della forza contro manifestanti pacifici» ha detto Ravina Shamdasani, portavoce del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, come riportato dall'agenzia Keystone-ATS.

Comunque, nonostante la violenza e la forte repressione, da ormai tre settimane centinaia di migliaia di persone continuano a riversarsi nelle strade. Nel frattempo, uno sciopero nazionale che ha coinvolto medici, ingegneri, ferrovieri, agricoltori, e molti altri ha portato il paese in una situazione di paralisi.

Il Myanmar è nel caos da quando, lo ricordiamo, l'esercito ha preso il potere e ha arrestato la leader eletta Aung San Suu Kyi, lo scorso 1° febbraio.

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COMMENTI
 

Wunder-Baum 3 anni fa su tio
Onu, wo bist du !

Booble63 3 anni fa su tio
Risposta a Wunder-Baum
In Birmania non c’è petrolio e nemmeno molte risorse minerarie. Se ci fossero state gli americani sarebbero già lì a promuovere la democrazia😉
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