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MONDOL'inverno accelera la diffusione del virus, soprattutto in America del Nord ed Europa

19.10.20 - 18:35
«Quando la capacità dell'ospedale viene superata, è una situazione molto difficile e pericolosa» avverte l'Oms
keystone-sda.ch / STF (RONALD WITTEK)
Accelerazione dei casi in America del Nord ed Europa.
Accelerazione dei casi in America del Nord ed Europa.
Fonte Ats Ans
L'inverno accelera la diffusione del virus, soprattutto in America del Nord ed Europa
«Quando la capacità dell'ospedale viene superata, è una situazione molto difficile e pericolosa» avverte l'Oms

GINEVRA - «Con l'arrivo dell'inverno nell'emisfero settentrionale, stiamo assistendo a un'accelerazione dei casi, in particolare in Europa e Nord America». Lo ha detto il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel corso del consueto briefing sul coronavirus.

«Con l'aumento dei casi, aumenta anche il numero di persone che necessitano di posti letto negli ospedali e in terapia intensiva» e anche se i medici curano meglio i pazienti rispetto ai primi giorni della pandemia, «quando la capacità dell'ospedale viene superata, è una situazione molto difficile e pericolosa».

«So che c'è stanchezza ma il virus ha dimostrato che quando abbassiamo la guardia può tornare a una velocità vertiginosa e minacciare ospedali e sistemi sanitari», ha detto il direttore generale dell'Oms. «Se facciamo insieme scelte intelligenti - ha aggiunto -, possiamo tenere bassi i casi, garantire che i servizi sanitari essenziali continuino e che i bambini possano continuare ad andare a scuola».

«Troppi Paesi hanno pensato che fosse finita e hanno decelerato nelle loro attività di tracciamento e test», ha aggiunto Mike Ryan, il direttore del programma emergenze dell'Oms. «È difficile ora per Europa e America del Nord tornare in una fase di potenziali lockdown, le persone sono esauste e stanche, non è una situazione facile ma c'è ancora speranza».

«Nelle prossime settimane - ha concluso - ci sarà un alto numero di casi: dobbiamo proteggere i vulnerabili, dobbiamo cercare di tenere i bambini a scuola ma dobbiamo anche essere pronti a rinunciare ad alcune cose che amiamo fare».

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