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BIELORUSSIALa furiosa marcia delle donne bielorusse: «Dov'è la nostra Masha?»

12.09.20 - 16:49
In migliaia oggi in piazza a Minsk contro Lukashenko e a sostegno dell'arrestata Maria Kolesnikova
keystone-sda.ch / STR
Fonte Ats
La furiosa marcia delle donne bielorusse: «Dov'è la nostra Masha?»
In migliaia oggi in piazza a Minsk contro Lukashenko e a sostegno dell'arrestata Maria Kolesnikova

MINSK - Migliaia di persone stanno partecipando a Minsk alla Marcia delle Donne contro il controverso presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko e la sua vittoria alle presidenziali del 9 agosto, secondo molti osservatori stravolte dai brogli elettorali.

La testata online Tut.by sostiene che al corteo, che ora si muove verso l'Accademia delle Scienze, stanno partecipando oltre 10'000 donne. La protesta ha ora un nuovo slogan: «Gde nasha Masha?», «Dov'è la nostra Masha?»

"Masha" è un vezzeggiativo per "Maria". Il riferimento è a Maria Kolesnikova, l'oppositrice rapita da uomini in abiti civili neri e a volto coperto e poi arrestata al confine con l'Ucraina.

Trasferita in un nuovo carcere - L'oppositrice bielorussa Maria Kolesnikova è stata trasferita dal centro detentivo numero 1 di Minsk al carcere di Zhodino: lo riferisce Gleb Germanchuk, il portavoce dello staff elettorale di Viktor Babariko, un dissidente che intendeva candidarsi alle presidenziali bielorusse del 9 agosto, ma che è stato incarcerato.

«L'avvocato Liudmila Kazak ci ha detto che Maria è stata trasferita nel penitenziario di Zhodino», ha spiegato Germanchuk. Il motivo del trasferimento non è noto.

Sequestrata in pieno giorno - Kolesnikova lunedì è stata sequestrata in pieno giorno da un manipolo di uomini a volto coperto che l'ha costretta a salire su un pulmino.

Nella notte è poi stata arrestata nei pressi del confine con l'Ucraina con l'accusa di aver tentato di uscire illegalmente dalla Bielorussia.

Lei stessa e i suoi alleati raccontano però che i servizi segreti bielorussi volevano portarla all'estero contro la sua volontà e lei glielo ha impedito strappando il proprio passaporto. Adesso è in carcere con l'accusa di incitamento all'usurpazione del potere.

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