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ITALIAA 40 anni dalla strage di Bologna: «Verso la verità»

02.08.20 - 11:06
Il 2 agosto del 1980 una bomba esplose nella stazione del capoluogo emiliano, uccidendo 85 persone
Keystone
Fonte ATS/ANSA
A 40 anni dalla strage di Bologna: «Verso la verità»
Il 2 agosto del 1980 una bomba esplose nella stazione del capoluogo emiliano, uccidendo 85 persone

BOLOGNA - «Sono passati 40 anni e finalmente il nostro desiderio di avere verità comincia a realizzarsi, grazie al lavoro della Procura generale di Bologna che ha seguito il denaro di Licio Gelli e analizzato la mole digitalizzata di atti che gli abbiamo fornito». Queste le parole del presidente dell'associazione per le vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980 Paolo Bolognesi, dal palco della commemorazione in piazza Maggiore.

«Quei magistrati, a 40 anni di distanza, hanno reso onore ad un altro grande magistrato, Mario Amato. A quei magistrati diciamo due cose: grazie, non vi lasceremo mai soli».

Molti politici italiani si sono espressi in occasione dell'anniversario. Tra questi, attraverso una dichiarazione, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «In occasione del quarantesimo anniversario della strage della stazione, che provocò ottantacinque morti e oltre duecento feriti, desidero - a distanza di pochi giorni dalla mia visita a Bologna e dall'incontro nel luogo dell'attentato - riaffermare la vicinanza, la solidarietà e la partecipazione al dolore dei familiari delle vittime e alla città di Bologna, così gravemente colpiti dall'efferato e criminale gesto terroristico. Riaffermando, al contempo, il dovere della memoria, l'esigenza di piena verità e giustizia e la necessità di una instancabile opera di difesa dei principi di libertà e democrazia».

L'attentato - Erano le 10.25 di sabato 2 agosto del 1980 quando nell'affollata sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna esplose l'ordigno - contenuto in una valigia - che causò il crollo dell'ala ovest dell'edificio, provocando la morte di 85 persone e il ferimento di altre 200. È considerato il più grave attentato della storia italiana nel secondo dopoguerra.

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