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AUSTRALIAMultata "chiesa curativa": vende soluzione con candeggina contro il Covid-19

13.05.20 - 14:50
Sul sito il presunto rimedio non è stato ritirato
Depositphotos (HayDmitriy)
Multata "chiesa curativa": vende soluzione con candeggina contro il Covid-19
Sul sito il presunto rimedio non è stato ritirato

CANBERRA - Oggi la Therapeutic Goods Administration (TGA), l'ente che regola l'industria farmaceutica australiana, ha multato per oltre 150mila dollari australiani (poco meno di 100mila franchi svizzeri) la sezione australiana di una "chiesa curativa" statunitense, la Genesis II Church of Health and Healing, per aver messo in vendita - spacciandola come cura contro il coronavirus - una soluzione contenente candeggina industriale.

Sul sito web della congregazione l'intruglio, che tra i vari ingredienti contiene clorito di sodio, viene venduto come rimedio per curare, prevenire e alleviare le conseguenze del Covid-19. Il Guardian fa notare che il leader della chiesa, tale Mark Grenon, ha scritto a Donald Trump pochi giorni prima delle dichiarazioni sul potenziale terapeutico dei disinfettanti, fatte dal presidente statunitense durante il briefing con la stampa e che hanno generato enormi polemiche.

La TGA spiega che non ci sono prove scientifiche dell'efficacia del presunto rimedio venduto dalla "chiesa curativa" e che, anzi, l'ingestione della soluzione «presenta seri rischi per la salute e può causare nausea, vomito, diarrea e grave disidratazione, che possono portare in alcuni casi al ricovero in ospedale».

Dopo la multa la Genesis II Church of Health and Healing non ha ritirato il prodotto dal proprio sito web, ma si è limitata ad aggiungere che chi va in cerca di cure miracolose «dovrebbe pregare il Signore per trovare la guarigione e una guida». Non solo la presunta cura è ancora in vendita, ma coloro che cercando con urgenza il prodotto possono spendere cinque dollari extra e in tal modo saltare la fila e ottenere la spedizione immediata. «I nostri prodotti, le loro descrizioni e altre informazioni pubblicate qui non hanno lo scopo di diagnosticare, trattare, curare o prevenire le malattie e qualsiasi riferimento apparente alle stesse è involontario e puramente casuale» si legge ancora sul sito. 

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