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ITALIAIl padre del 15enne ucciso a Napoli accusa: «Il carabiniere voleva ucciderlo»

01.03.20 - 17:05
Unanime la condanna per la devastazione compiuta all'ospedale dove è morto il giovane, compiuta da parenti e amici.
Depositphotos (zx6r92)
Il padre del 15enne morto a Napoli accusa il carabiniere che ha sparato.
Il padre del 15enne morto a Napoli accusa il carabiniere che ha sparato.
Il padre del 15enne ucciso a Napoli accusa: «Il carabiniere voleva ucciderlo»
Unanime la condanna per la devastazione compiuta all'ospedale dove è morto il giovane, compiuta da parenti e amici.

NAPOLI - Il padre del 15enne ucciso la scorsa notte a Napoli da un carabiniere fuori servizio ha duramente accusato il militare che aperto il fuoco.

Parlando a Fanpage.it ha detto: «Il carabiniere gli ha sparato dietro alla testa, mentre Ugo stava scappando. Voleva ucciderlo. Quello non è un carabiniere, ma un criminale, perché ha voluto uccidere mio figlio».

A quanto emerso dalle indagini l'adolescente, incensurato, era in scooter insieme a un complice 17enne e ha avvicinato un 23enne, carabiniere fuori servizio che si trovava in auto insieme a una ragazza. L'uomo si è qualificato ma, vistosi puntare una pistola alla tempia, ha accelerato nel tentativo di fuggire. Poi ha esploso tre colpi d'arma da fuoco contro il 15enne con la sua pistola d'ordinanza. «Io non so se mio figlio stava rapinando quell'uomo. Ma questo vuol dire che chi fa una rapina può essere ucciso da un carabiniere? Se mio figlio se ne stava scappando, doveva sparare alle gambe o farlo fuggire».

Il 15enne è morto poco dopo il ricovero in ospedale a causa delle ferite alla testa e al torace. Il 17enne è stato a sua volta rintracciato e fermato. Sequestrato anche il motorino usato per il tentativo di rapina. La pistola impugnata dal giovane sarebbe poi risultata finta.

I parenti e gli amici del ragazzo, una volta appresa la notizia del decesso, hanno devastato il pronto soccorso del presidio ospedaliero dei Pellegrini. «Un fatto gravissimo per il quale esprimo solidarietà a tutti i nostri dipendenti che ancora una volta sono stati vittime di insulti e minacce, e ancora una volta hanno continuato, nonostante tutto, a prestare assistenza ai pazienti» ha dichiarato il direttore generale dell’ASL Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva, che si è trovato costretto a chiudere il pronto soccorso. 

Su Facebook è arrivata la condanna del sindaco di Napoli Luigi de Magistris: «La morte di un quindicenne è sempre e comunque una tragedia. Ma è inaccettabile che sia stato devastato, tanto da dover sospendere l’attività, il pronto soccorso» di un ospedale.

Il padre del 15enne, concludendo l'intervista, ha ribadito le sue accuse verso il carabiniere. «Ha voluto uccidere mio figlio Ugo, si è comportato come un criminale».

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