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ITALIAItalia terza al mondo per numero di contagi

23.02.20 - 21:13
«Prima o poi bisognerà controllare le frontiere se l'epidemia diventa fuori controllo» ha precisato Marine Le Pen
Keystone
Fonte ats ans
Italia terza al mondo per numero di contagi
«Prima o poi bisognerà controllare le frontiere se l'epidemia diventa fuori controllo» ha precisato Marine Le Pen

MILANO - La fulminea diffusione del coronavirus nelle regioni del Nord ha fatto balzare l'Italia al terzo posto per numero di contagi in tutto il mondo: a parte la Cina, resta dietro solo alla Corea del Sud (602 casi), superando il Giappone (fermo a 135, secondo i dati della Johns Hopkins University). Nel Belpaese c'è una terza vittima, più che raddoppiati i contagiati rispetto a ieri, che ora sono 149 (esclusi i decessi).

Allarme in Europa - Il caso Italia allarma ora tutta Europa e in particolare i Paesi vicini: oltre alla Svizzera anche Francia e Austria che hanno annunciato di seguire con attenzione gli sviluppi, al momento senza panico ma non escludendo eventuali contromisure se la situazione dovesse peggiorare. 

Un boom inaspettato - L'Italia è diventata uno dei principali fronti nella lotta al coronavirus fuori dalla Cina. Un picco arrivato improvvisamente perché, almeno secondo la versione del commissario per l'emergenza Angelo Borelli, «i medici non sono stati in grado di riconoscere immediatamente i sintomi del virus». Non per «colpa dei sanitari», ha precisato il capo della Protezione civile, quanto per la «difficoltà di individuare i sintomi». Per il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri invece i casi sono emersi rapidamente grazie ad uno screening «approfondito e capillare», così come aveva sostenuto sabato il premier Giuseppe Conte, che pure oggi si è detto «sorpreso» da un'esplosione simile.

Sui media di tutto il mondo - Fatto sta che l'emergenza italiana trova ampio spazio nei media stranieri, che in molti casi vi dedicano l'apertura di siti e giornali. "La quarantena arriva in Italia", titola Le Monde, riferendosi alle oltre 50mila persone isolate soprattutto in Lombardia, ma anche in Veneto. La Cnn parla della «più grande epidemia in Europa e fuori dall'Asia». «In Italia misure draconiane», sottolinea il Guardian, mentre El Pais evidenzia che «Milano chiude scuole, cinema e teatri, Venezia il Carnevale».

Marine Le Pen controlla le frontiere - E non solo in Ticino c'è chi chiede di chiudere le dogane, soprattutto ai frontalieri. «Prima o poi bisognerà controllare le frontiere», anche con l'Italia «se l'epidemia diventa fuori controllo», è la richiesta di Marine Le Pen al governo. In Francia i casi accertati sono 12 (e 10 sono guariti), ma il ministro della Sanità Oliver Veran ha ammesso che la situazione «è seria e se l'epidemia raggiunge l'Europa» bisogna essere «pienamente operativi». Per questo motivo quello che succede in Italia è oggetto di «attenzione».

Italia sotto la lente europea - In Austria non c'è al momento «alcuna ragione per farsi prendere dal panico», ha sottolineato il ministero della Salute, chiarendo comunque di essere in grado di «prendere misure immediate» qualora ci fossero minacce per la popolazione, finora risparmiata dal contagio. Anche in questo caso, per ragioni geografiche, l'Italia è il primo paese da seguire. Una stretta verso l'Italia, invece, è già stata adottata da Israele. Le autorità hanno disposto che chiunque sia stato in Italia, in Australia, in Cina e altri Paesi asiatici colpiti dal coronavirus nelle ultime due settimane e ha avuto febbre sopra i 38 gradi, tosse, difficoltà respiratorie o sintomi analoghi dovrà sottoporsi a controlli al rientro.

La Romania prende misure - In serata è stata la Romania ad annunciare le prime misure di contenimento in Europa disponendo la quarantena obbligatoria per tutte le persone in arrivo dalla Lombardia e dal Veneto o che siano state nelle due regioni italiane negli ultimi 14 giorni.

L'Austria blocca un treno al Brennero - Uun treno è stato bloccato al Brennero dalle autorità austriache per due casi sospetti di coronavirus a bordo.

Misure di contrasto - Da Bruxelles l'Ue segue l'evolversi della situazione e ha promesso ogni possibile sostegno. Nel frattempo i commissari per la gestione delle crisi e per la salute, Janez Lenarcic e Stella Kyriakides, lavorano alle misure, anche finanziarie, di contrasto dell'epidemia.

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