L'area dell'incidente è stata parzialmente dissequestrata, ma i disagi non sono spariti
LODI - Potrebbe essere stata la combinazione di «un errore umano» e di «un problema tecnico» di natura elettrica a provocare l'incidente a un treno dell'alta velocità ferroviaria in Lombardia.
È questa l'ipotesi più probabile secondo gli inquirenti di Lodi. Nella tragedia, avvenuta giovedì 6 febbraio tra Livraga e Ospedaletto Lodigiano, persero la vita i due macchinisti e 31 persone rimasero ferite.
Mercoledì sera si sono conclusi i rilievi e gli accertamenti irripetibili condotti dai periti incaricati dalla procura, come si legge sul Giorno di Lodi. Gli inquirenti hanno nel frattempo concesso il dissequestro parziale dell'area dell'incidente, oltre che della motrice, dei vagoni e del binario opposto a quello dove si è verificato il deragliamento. In questo modo potranno partire i lavori di ripristino della linea.
Il primo passo: la rimozione dei vagoni tramite delle apposite gru, poi verranno sistemati i binari. I tempi di riapertura della tratta tra Milano e Piacenza sono ancora tutti da definire.