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ITALIACaso Cucchi, due carabinieri: «Non sapevamo del pestaggio, anche noi vittime»

16.12.19 - 12:48
Si sono costituiti parte civile due dei militi a processo per il depistaggio delle indagini: «Abbiamo solo obbedito agli ordini»
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Caso Cucchi, due carabinieri: «Non sapevamo del pestaggio, anche noi vittime»
Si sono costituiti parte civile due dei militi a processo per il depistaggio delle indagini: «Abbiamo solo obbedito agli ordini»

ROMA - Si sono costituiti parte civile due degli otto carabinieri a processo per il depistaggio delle indagini nel caso Cucchi: «Non sapevamo del pestaggio. Anche noi siamo delle vittime... C'è stata una stra insistenza nel chiederci di eseguire quelle modifiche che all'epoca non capivamo», confermano attraverso i loro legali Massimiliano Colombo Labriola e Francesco Di Sano. 

«Oggi sappiamo tutto», continuano i due militari, «non siamo nella stessa linea gerarchica, l'abbiamo subita: erano ordini, e noi li abbiamo solamente eseguiti». Un piccolo grande colpo di scena, quello riportato da Repubblica, nel procedimento che vuole fare chiarezza su quanto avvenne in caserma in reazione al pestaggio, e al decesso, di Stefano Cucchi.

Un comportamento il loro, mosso dall'obbligo militare: «L'ordine fu dato da chi insistendo sulla modifica sapeva qualcosa di più», ha confermato uno dei legali dei due. Affinché Di Sano firmasse l'annotazione di servizio - peraltro «già modificata», stando all'avvocato - gli era stato vietato il rientro in Sicilia per le ferie: «Fu bloccata la partenza già programmata e con biglietto già acquistato».

Per il depistaggio, lo ricordiamo, sono imputati il generale Alessandro Casarsa e altri 7 carabinieri di vario grado e titolo. Le accuse, invece, variano da posizioni di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia.

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