La situazione d'illegalità e insicurezza è molto diffusa, affermano gli abitanti
NEW DELHI - Decine di lavoratori a giornata sono scesi in strada a New Delhi per protestare contro la mancanza di sicurezza sul luogo di lavoro. La manifestazione è avvenuta all'indomani del rogo che ha distrutto una fabbrica illegale, uccidendo almeno 43 persone.
L'edificio di quattro piani, creato per scopi residenziali, era stato convertito in modo arbitrario in una serie piccole fabbriche, secondo quello che l'agenzia Associated Press considera uno schema molto diffuso non solo nella megalopoli da 28 milioni di persone, ma in tutta l'India. I pompieri hanno faticato moltissimo per aver ragione delle fiamme e le operazioni di soccorso prima, e di recupero dei cadaveri poi, sono state davvero difficoltose.
Uno degli abitanti del quartiere ha spiegato che lo stabile dove si è sviluppato l'incendio era solo uno dei molti nel quale mancava un impianto antincendio e le cui condizioni erano inadeguate. «Quasi ogni edificio in questo quartiere non è sicuro» ha detto, aggiungendo che già nel mese di marzo nello stesso edificio si era sviluppato un piccolo incendio.
Solo lo scorso anno un censimento delle autorità di New Delhi ha stimato in più di 30mila le fabbriche illegali. Il proprietario dello stabile è stato arrestato domenica e resta in custodia.