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CROAZIA / BOSNIAIl caso dei due giocatori di ping pong estradati (per sbaglio) in Bosnia

06.12.19 - 06:00
Una vicenda assurda, quella che ha coinvolto due 18enni nigeriani
Depositphotos (TTstudio)
Due giocatori di ping pong nigeriani sono stati estradati con la forza in Bosnia da parte della polizia croata.
Due giocatori di ping pong nigeriani sono stati estradati con la forza in Bosnia da parte della polizia croata.
Il caso dei due giocatori di ping pong estradati (per sbaglio) in Bosnia
Una vicenda assurda, quella che ha coinvolto due 18enni nigeriani

PULA - Due giocatori di ping pong di cittadinanza nigeriana sono stati estradati per errore in Bosnia dalla polizia croata, e ora si trovano in un campo di rifugiati.

È stato il Guardian a ricostruire questa assurda vicenda: gli studenti universitari Abia Uchenna Alexandro e Eboh Kenneth Chinedu erano arrivati in Croazia lo scorso 12 novembre per partecipare ai Campionati mondiali interuniversitari, che quest'anno si sono tenuti a Pula. I due, dopo aver disputato i loro incontri, avrebbero dovuto ripartire per la Nigeria il 18 novembre. La sera prima della partenza, mentre facevano una passeggiata per le strade della capitale Zagabria, sono stati fermati da una pattuglia. Da qui sono cominciati i loro guai.

«Abbiamo cercato di spiegare chi eravamo e che i documenti erano all'ostello, ma ci hanno portato in commissariato. Non hanno prestato attenzione a ciò che dicevamo» ha dichiarato uno dei due a un sito bosniaco. Scambiandoli erroneamente per immigrati clandestini, gli agenti li hanno portati al confine con la Bosnia e li hanno messi insieme a un gruppo di migranti intercettati mentre cercavano di entrare illegalmente in Croazia. A questo punto dicono che la polizia ha loro ordinato di prendere un sentiero tra i boschi e passare in Bosnia. «Mi sono rifiutato e un agente mi ha detto che mi avrebbe sparato se non mi fossi mosso».

I due ora si trovano nel campo profughi di Velika Kladuša, la cui tendopoli ospita migliaia di persone in condizioni ambientali più che difficili: si trovano senza acqua né riscaldamento, con temperature inferiori allo zero. Solo alla fine di novembre i due studenti, tramite i volontari che operano nella struttura, sono riusciti a far sapere agli organizzatori della competizione alla quale hanno preso parte cosa era loro successo. «Dopo attente verifiche abbiamo confermato che i giovani avevano partecipato al torneo e avevano documenti in ordine, rilasciati dalle autorità croate» ha spiegato un responsabile della manifestazione al Guardian.

Il caso ha fatto scoppiare un piccolo incidente diplomatico tra le due nazioni della ex Jugoslavia. «Queste persone sono vittime di un atto illegale dal lato croato» ha dichiarato Dragan Mektić, ministro della Sicurezza bosniaco. «Rispettando le procedure legali, li riporteremo in Croazia. È ovvio che hanno documenti croati e che sono in Bosnia-Erzegovina illegalmente. Dalle loro dichiarazioni è chiaro che la polizia croata li ha fatti arrivare qui con la forza e li devono prendere indietro».

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