Il nuotatore rimasto sulla sedia a rotelle in seguito a una sparatoria ha raccontato in un libro i suoi pensieri e obiettivi
ROMA - Fin da quando ha riaperto gli occhi uscendo dal coma farmacologico in cui era stato indotto, dopo essere stato vittima di una sparatoria avvenuta a Roma nel febbraio 2019, Manuel Bortuzzo ha dimostrato grande forza e determinazione. Rimasto su una sedia a rotelle, il giovane nuotatore professionista ha dichiarato di voler tornare a camminare: «Mi sono dato dieci anni».
Ospite nel programma Che tempo che fa, il ragazzo ha spiegato per la prima volta che la sua lesione midollare non è totale, un filamento è rimasto intatto: «… È pazzesco, come tutto quello che ho fatto in questi nove mesi e ho sempre voluto tenere per me. Quando non si parla di cose di cui si è sicuri, con la medicina è sempre meglio andarci con calma». I primi esami avevano infatti dato come impossibile un recupero, ma ulteriori valutazioni hanno dato una speranza.
«Non capita a tutti di trovarsi ad appena dodici millimetri dalla morte. Dodici millimetri più in basso rispetto al punto in cui sono stato colpito dal proiettile (sarebbe stata colpita l’aorta addominale, ndr) e non sarei qui a scrivere queste pagine», dice Manuel nel libro “Rinascere”, come riporta www.open.online.
L'atleta ha infatti deciso di raccontare questo suo difficile anno su carta, «tutti i miei progressi, i miei miglioramenti». «Ho conosciuto l’abisso della disperazione, e ne sono venuto fuori, ora posso dirlo, sulle mie gambe. L’unica strada che conosco per rinascere».
Manuel ha compiuto 20 anni, ma è come «se ne avessi compiuto solo uno, il primo compleanno della mia vita, della mia nuova vita. Una vita che è cominciata tutta in salita, ma che mi sta regalando innumerevoli soddisfazioni».
Il ragazzo è stato travolto dall'affetto di tutti, anche di chi nemmeno lo conosceva, e ha quindi deciso di rispondere «con un sorriso» e di usare la sua visibilità per «far crescere la sensibilità sul tema della disabilità. Le cose cambiano, la vita ci mette davanti degli ostacoli, e noi non possiamo fare a meno di affrontarli. Come ho dovuto fare io: un tempo il mio obiettivo erano le olimpiadi, adesso invece devo concentrarmi per rialzarmi e mettere un piede dietro l’altro».