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SIRIASanzioni contro la Turchia, il Senato statunitense si è attivato

10.10.19 - 07:30
Nel frattempo Ankara ha dichiarato che le forze armate «hanno colpito 181 postazioni dei terroristi»
Keystone
Sanzioni contro la Turchia, il Senato statunitense si è attivato
Nel frattempo Ankara ha dichiarato che le forze armate «hanno colpito 181 postazioni dei terroristi»

DAMASCO - L'aviazione turca ha ripreso stamani a bombardare aree nel nord-est della Siria a ridosso della frontiera, dove sono presenti forze curde definite terroriste da Ankara.

Secondo la TV panaraba al Arabiya, che cita i propri corrispondenti nella zona, è stata colpita l'area di Tall Abyad e di Ras al Ayn, epicentro dell'offensiva turca.

Il ministero della difesa turco ha riferito che i militari di Ankara ieri hanno colpito almeno 181 postazioni delle forze curde.

Stando alle Forze Democratiche Siriane (SDF, dominate dalle milizie curde YPG) ieri "l'offensiva terrestre delle forze turche è stata respinta dai combattenti dell'SDF a Tal Abyad".

Sempre secondo fonti curdo-siriane vicine all'amministrazione autonoma curda del nord-est siriano, anche miliziani affiliati all'ISIS hanno attaccato nelle ultime ore le forze curdo-siriane nella zona di confine dove è in corso l'offensiva turca.

Intanto al senato americano è partita un'iniziativa bipartisan per imporre sanzioni alla Turchia se non ritira il suo esercito dalla Siria nella sua operazione contro le forze curde. L'obiettivo è di imporre all'amministrazione Trump di congelare i beni in USA dei più alti dirigenti turchi, compreso il presidente Erdogan e i suoi ministri degli esteri, della difesa, delle finanze, del commercio e dell'energia. Le misure punitive colpirebbero anche le entità straniere che vendono armi ad Ankara, come pure il settore energetico turco.

Dal canto suo Donald Trump ha detto che i curdi «non hanno aiutato» gli USA nella Seconda guerra mondiale e nello sbarco in Normandia. «I curdi si battono per la loro terra», ha affermato il presidente americano, sottolineando che comunque gli Stati Uniti hanno fornito loro una grande quantità di soldi, munizioni ed armi. «Detto questo, amiamo i curdi», ha aggiunto.

 

 

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