Con una mossa della difesa del processo d'appello sulla trattativa Stato-mafia, l'ex premier potrà non rispondere
PALERMO - Silvio Berlusconi è indagato nel procedimento aperto dalla procura di Firenze sulle stragi mafiose del 1993. La notizia si apprende a Palermo.
I legali di Marcello Dell'Utri, imputato nel processo d'appello sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, hanno depositato alla corte d'assise d'appello, che celebra il dibattimento, la certificazione da cui risulta che l'ex premier italiano è indagato a Firenze.
Una mossa, quella della difesa che aveva citato a deporre Berlusconi, che gli consentirà di non rispondere.
Gli avvocati Coppi e Ghedini che assistono l'ex premier, dopo la citazione a deporre del loro assistito da parte dei difensori di Marcello Dell'Utri nel processo trattativa, avevano chiesto alla corte d'assise d'appello di Palermo di definire in quale veste giuridica sentirlo: se come teste o indagato di reato connesso, stato questo che gli consentirebbe di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il nodo è stato sciolto dagli stessi avvocati dell'ex premier che si sono informati con i pubblici ministeri fiorentini.
Indagini riaperte due anni fa - Risale a due anni fa la riapertura a Firenze delle indagini su Silvio Berlusconi, per le quali l'ex premier italiano era già stato indagato e archiviato nel capoluogo toscano per due volte. È quanto si apprende in ambienti giudiziari a Firenze.
La riapertura era stata disposta in seguito alla trasmissione, da Palermo a Firenze, delle intercettazioni in carcere di Giuseppe Graviano disposte dalla procura siciliana. Allora si era parlato di un «atto dovuto» per le dovute verifiche. Accertamenti che, a due anni di distanza, non sono ancora stati conclusi.