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GRECIAFece parte del dirottamento del Twa847, in manette a Mikonos

22.09.19 - 21:13
Si tratta di un libanese di 65 anni, forse Mohammed Ali Hamadi, il cui nome è ancora sulla lista dei 'most wanted' dell'Fbi, con una taglia sulla sua testa da 5 milioni di dollari
Keystone - foto d'archivio
Fece parte del dirottamento del Twa847, in manette a Mikonos
Si tratta di un libanese di 65 anni, forse Mohammed Ali Hamadi, il cui nome è ancora sulla lista dei 'most wanted' dell'Fbi, con una taglia sulla sua testa da 5 milioni di dollari

ATENE - Dopo 35 anni, sarebbe finito in manette un famigerato membro del commando di terroristi che mise a segno uno dei più tristemente noti dirottamenti aerei della storia, quello del volo 847 della Twa: un'odissea durata 17 giorni, in cui i passeggeri vennero maltrattati e picchiati. Uno di loro, un ufficiale della Marina degli Stati Uniti, fu ucciso a colpi di pistola, e il suo cadavere fu poi gettato sulla pista dell'aeroporto, a Beirut.

La polizia greca ha affermato di averlo arrestato sull'isola di Mikonos, aggiungendo che si tratta di un libanese di 65 anni, che era tranquillamente in crociera. Ora è in carcere sull'isola di Syros e presto sarà trasferito in una prigione di massima sicurezza ad Atene, in attesa dell'estradizione verso la Germania, che ne aveva richiesto l'arresto. La polizia non ne ha però rivelato l'identità, mentre secondo varie fonti di stampa greche sarebbe Mohammed Ali Hamadi, il cui nome è ancora sulla lista dei 'most wanted' dell'Fbi, con una taglia sulla sua testa da 5 milioni di dollari.

Ali Hammadi figura tra i capi del commando che realizzò quel dirottamento, iniziato la mattina del 14 giugno del 1985. L'aereo, decollato dal Cairo con circa 150 persone a bordo, aveva come destinazione finale San Diego, passando per Atene, Roma, Boston e Los Angeles. Poco dopo il decollo dall'aeroporto della capitale greca i terroristi - collegati al movimento sciita libanese Hezbollah - entrarono in azione, prendendo il controllo del volo e ordinando al comandante di fare rotta su Beirut, capitale del Libano in piena guerra civile e divisa per linee confessionali. E non a caso, un'impronta confessionale aveva anche la richiesta dei dirottatori: il rilascio di circa 700 sciiti libanesi detenuti dagli israeliani e il ritiro immediato delle forze di Israele dalla cosiddetta fascia di sicurezza nel sud del Libano.

Nel corso dei primi tre giorni, l'aereo fu due volte costretto a ripartire, alla volta di Algeri, per poi far ritorno a Beirut. Ad ogni sosta un certo numero di passeggeri veniva rilasciato. Il 17 giugno, i 40 rimasti vennero presi in ostaggio a terra dagli Hezbollah, fino al 30 giugno. Nelle settimane successive, Israele ha poi rilasciato oltre 700 prigionieri sciiti, ma negando sempre ogni collegamento fra il rilascio e il dirottamento. Mohammed Ali Hamadi fu invece catturato e condannato all'ergastolo in Germania, ma nel 2005 ha ottenuto il perdono ed è rientrato in Libano.

Ora se sia proprio lui l'uomo catturato a Mikonos non è poi così certo, visto che il ministero degli esteri libanese ha affermato il contrario, sostenendo che si tratta invece di un giornalista dell'autorevole quotidiano in lingua araba As Safir, di nome Mohammed Saleh. L'ufficio del procuratore federale tedesco, dal canto suo, si è rifiutato di fare commenti, secondo quanto ha riferito l'agenzia Dpa. Su quel volo però, di certo di dirottatori ce n'erano anche altri.

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