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ITALIA363 giorni dopo, il ponte Morandi non c'è più

12.08.19 - 20:35
Demolite 70 mila tonnellate di cemento in poco più di otto mesi. Genova si prepara al ricordo
Keystone
Oggi sono state frammentate le pile 1 e 2.
Oggi sono state frammentate le pile 1 e 2.
363 giorni dopo, il ponte Morandi non c'è più
Demolite 70 mila tonnellate di cemento in poco più di otto mesi. Genova si prepara al ricordo

GENOVA - E così è finita. 363 giorni dopo il 14 agosto 2018 il viadotto 'Morandi' non c'è più. Sono state demolite 70 mila tonnellate di cemento in poco più di otto mesi e oggi, con la frammentazione delle pile 1 e 2 è stato concluso, nei tempi, un lavoro immenso.

«Una sfida - ha detto il responsabile e capofila dei demolitori Vittorio Omini - una incredibile sfida vinta». Omini non è uomo che si commuove eppure la voce, quando annuncia che «la demolizione del Morandi è stata completata» è di un tono più basso. «Siete stati bravi» gli dice il sindaco-commissario Marco Bucci mentre gli stringe la mano.

Il primo anniversario - Mancano poche ore al primo anniversario della strage, poche ore ai rintocchi a lutto delle campane, all'urlo lacerante delle sirene. Poche ore alla messa che celebrerà il cardinale Angelo Bagnasco alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ci sarà lo Stato a Genova per ricordare quelle 43 vittime. Lo Stato e il Governo con il premier Giuseppe Conte e i ministri Matteo Salvini e Luigi Di Maio, Danilo Toninelli e Alberto Bonisoli. Con loro alcuni parenti delle vittime mentre altri, come i genitori dei ragazzi di Torre del Greco, hanno detto 'no alle passerelle politiche'. Gli sfollati rinnoveranno il rito del lancio di 43 rose bianche nel Polcevera. E ci saranno anche quelli che in quelle ore si sono precipitati tra le macerie sperando di trovare ancora qualcuno vivo: vigili del fuoco, polizia e carabinieri, guardie di finanza, volontari delle Assistenze.

Per celebrare la messa è stata scelto un luogo che parla al futuro: il cantiere dove i Costruttori stanno facendo 'crescere' le prime due pile di acciaio e cemento del nuovo ponte.

I dubbi e i timori - In attesa del momento più pubblico del ricordo trovano spazio dubbi e timori: come quello che la crisi di governo possa rallentare la costruzione del nuovo ponte. Tanto che il card. Bagnasco stamani ha detto che se la crisi politica dovesse rallentare la costruzione del ponte e le altre grandi opere sarebbe «una sconfitta grave per l'intero Paese». Indirettamente gli risponde il sindaco Bucci: «Ho avuto garanzie che questa non inficerà i lavori sul ponte e i lavori di messa a punto della città di Genova».

In fondo da quel momento tutta l'Italia guarda a Genova, come scrive il governatore Giovanni Toti sui social, e lo fa un po' per amore e un po' perché quanto successo è diventato la cartina di tornasole della capacità della politica di fare ciò che promette. Oggi l'Osservatore Romano scrive che a un anno dalla tragedia «tante promesse restano mancate» riferendosi all'annuncio del ministro Toninelli della nascita di una task force «mai vista fino a oggi» per monitorare le infrastrutture. Non è così, replica il Mit, affermando che da quel giorno si è verificata «una rivoluzione copernicana».

Mancano poco più di 24 ore al momento del ricordo e Genova si prepara: sa che, nonostante oggi sia il giorno della rinascita, ricordare sarà doloroso.

Dal giorno del crollo ad oggi i momenti che hanno segnato il primo anno senza il ponte Morandi.

14 AGOSTO 2018: IL CROLLO. Alle 11.36 una sezione di circa 200 metri, comprendente la pila 9, del viadotto Polcevera, crolla. Sono 43 i morti, 16 i feriti, 566 gli sfollati dalle case sotto il ponte.

18 AGOSTO: I FUNERALI DI STATO. 8000 cittadini che partecipano ai funerali di Stato. Ci sono il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte, ministri, vertici di Autostrade per l'Italia (Aspi). Applausi a vigili del fuoco.

20 AGOSTO: TOTI COMMISSARIO EMERGENZA. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti viene nominato commissario delegato per fare fronte all'emergenza. La stessa ordinanza stanzia 33 milioni per le prime emergenze.

20 AGOSTO: CASE AGLI SFOLLATI. A nemmeno una settimana dal crollo i primi 11 nuclei familiari sfollati da via Porro e via Campasso entrano nelle nuove case. L'emergenza abitava si chiuderà a novembre.

6 SETTEMBRE: I PRIMI INDAGATI. Sono 20 persone e Aspi. Le accuse: omicidio colposo plurimo, disastro colposo, attentato colposo alla sicurezza dei trasporti. Ci sono, tra gli altri, il presidente e l'amministratore delegato di Aspi, Fabio Cerchiai e Giovanni Castellucci, e i funzionari del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) Vincenzo Cinelli, Mauro Coletta, Giovanni Proietti e Bruno Santoro. Oggi gli indagati sono 74 e 2 società, Aspi e Spea (azienda del gruppo Atlantia che opera nel settore dell'ingegneria delle infrastrutture).

7 SETTEMBRE: RENZO PIANO PRESENTA UFFICIALMENTE LA SUA IDEA DI PONTE. "Questo ponte dovrà durare mille anni", dice portando in Regione il progetto anticipato qualche giorno prima e che regala. Presente anche l'amministratore delegato di Aspi che involontariamente fa cadere il plastico.

19 SETTEMBRE: UNA NUOVA STRADA IN UN MESE. In una Genova con il traffico in tilt senza il ponte, viene aperta a tempi record Via della Superba, strada in ambito portuale che sgrava la viabilità dai tir diretti ai terminal.

4 OTTOBRE: IL SINDACO BUCCI VIENE NOMINATO SUPERCOMMISSARIO. Marco Bucci viene designato commissario straordinario alla ricostruzione.

15 NOVEMBRE: IL SENATO APPROVA IL DECRETO GENOVA. Dopo due mesi di discussioni e l'approvazione alla Camera, anche palazzo Madama approva il decreto Genova. Contiene i poteri del commissario alla ricostruzione, le indicazioni per gli indennizzi agli sfollati e gli aiuti a cittadini e imprese, con norme ad hoc per porto e autotrasporto, l'istituzione di una zona franca urbana. Il decreto stabilisce che sarà Aspi a pagare ma vengono stanziati 30 milioni all'anno in caso la società non rispettasse l'obbligo.

18 DICEMBRE: VIENE SCELTO IL PROGETTO PER IL NUOVO PONTE. La struttura commissariale sceglie il progetto di Piano: un ponte presentato dalla cordata Salini Impregilo con Fincantieri. Il progetto vince la sfida con quelli firmati dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava e proposti dallo studio Cimolai. Alla chiamata lanciata dalla struttura commissariale erano arrivati 15 progetti da tutto il mondo.

18 GENNAIO 2019: CONTRATTO UNICO PER DEMOLIRE E COSTRUIRE. Arriva il contratto unico - ma con responsabilità separate in caso di penali - tra struttura commissariale, Ati dei demolitori (Fagioli, Omini, Ireos, Ipe Progetti) e consorzio di costruzione PerGenova (Salini Impregilo e Fincantieri con Italferr). Bucci: si percorrerà il ponte il 15 aprile 2020.

9 FEBBRAIO: INIZIA LA DEMOLIZIONE. Con taglio e smontaggio dell'impalcato tra le pile 7 e 8 inizia la demolizione.

29 MARZO: PAGATI PRIMI RISARCIMENTI A IMPRESE DANNEGGIATE. Il commissario per l'emergenza Toti firma il primo provvedimento di liquidazione a favore della Camera di Commercio per i risarcimenti alle prime 13 aziende.

4 GIUGNO: INIZIA LA DEMOLIZIONE DELLE CASE SOTTO IL PONTE. Dopo 4 ritorni degli sfollati alle case per recuperare il possibile, una pinza meccanica inizia a smantellare i palazzi sotto il moncone est del Morandi. Il lavoro termina il 1. agosto.

25 GIUGNO: INIZIA LA RICOSTRUZIONE DEL "PONTE PER GENOVA". Prima gettata di cemento per la futura pila 9: parte la ricostruzione del "Ponte per Genova". Presente Toninelli.

28 GIUGNO: I RESTI DEL MORANDI VENGONO FATTI IMPLODERE. Con 680 chili di esplosivo il troncone est di ponte Morandi viene abbattuto. L'intervento prevede l'utilizzo di grandi quantità d'acqua per limitare la dispersione delle polveri, tra cui una minima quantità di fibre di amianto. I residenti sfollati sono 3170. Un'operazione del genere in un centro urbano non era mai stata compiuta.

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COMMENTI
 

bimbogimbo 4 anni fa su tio
Ma quei buffoni dei politici italiani non facevano a gara a chi la sparava più grossa? Chi diceva che in un anno il ponte sarebbe stato ricostruito... chi in 8 mesi... e addirittura qualche giullare ha azzardato in 5 mesi. A distanza di un anno l’hanno solo smantellato; e chissà adesso quanto ci vorrà per ricostruirlo. Povera Italia.

beta 4 anni fa su tio
Risposta a bimbogimbo
Aspettano solo té per arrivarci ???

Maxy70 4 anni fa su tio
Quanti altri ponti pericolanti ci sono in Italia? Cosa si sta facendo, oltre ad aspettare che crollino? Guardatevi il servizio in proposito delle "Jene" (tanto per cambiare...)!!!
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