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ITALIAFiamme sopra Cortina, scoppiano dei residui bellici

30.06.19 - 20:47
La zona era stata utilizzata durante la seconda Guerra mondiale per creare depositi di armi ed esplosivi lungo la "linea blu", per difendere la ritirata della Wermacht
CNSAS
Fiamme sopra Cortina, scoppiano dei residui bellici
La zona era stata utilizzata durante la seconda Guerra mondiale per creare depositi di armi ed esplosivi lungo la "linea blu", per difendere la ritirata della Wermacht

Un boato, sentito da molti, e poi il fumo, con fiamme che si sviluppano in un'area di bosco di 4-5.000 metri quadrati, in una "terra di nessuno" sui monti sopra Cortina al confine con il Trentino Alto Adige.

L'incendio di vaste proporzioni si è sviluppato nel pomeriggio, poco dopo le 14, sui monti sopra Cortina D'Ampezzo, a 600 metri d'altitudine, tra la Croda de R'Ancona e la frazione di Zuoghi, poco lontano da passo Cimabanche.

La segnalazione è giunta da alcune persone, che dal Col Rosà avevano sentito provenire un forte boato e poi avevano visto alzarsi il fumo di un incendio. I Vigili del fuoco - ai quali è stato chiesto un urgente sopralluogo - hanno subito attivato l'eliambulanza del Suem 118 di Pieve di Cadore, che era intervenuta poco lontano per il recupero di un'escursionista: è stato quell'elicottero a verificare la presenza della vasta zona in fiamme.

Una zona impervia, difficilmente raggiungibile a piedi: per circoscrivere il rogo sono stati impiegati l'elicottero "Drago" del comando vigili del fuoco di Venezia, e quello del servizio antincendio boschivo regionale veneto.

Ma il pericolo è nascosto sotto terra, o tra le rocce: questa zona di confine, infatti, era stata utilizzata durante la seconda Guerra mondiale per creare depositi di armi ed esplosivi lungo la "linea blu", per difendere la ritirata della Wermacht.

Una polveriera italiana era ancora attiva fino a 20 anni fa. Gli scoppi quindi potrebbero essere riconducibili a questi residuati bellici, investiti dal fuoco, e ulteriore innesco per altre fiamme. Una circostanza confermata dall'assessore regionale veneto alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, che ha riferito di almeno due reperti esplosi.

«Stiamo intervenendo con tutti i mezzi regionali - ha detto Bottacin - con i volontari antincendi boschivi di Auronzo, con i tecnici dei Servizi Forestali e della Protezione Civile e i Vigili del Fuoco. È una situazione delicata; non possiamo escludere la possibilità che la cosa si ripeta. Stiamo operando solo con l'intervento dell'elicottero. Per i nostri uomini sarebbe molto pericoloso avvicinarsi. Per questo motivo, raccomandiamo a tutti di non avvicinarsi all'area interessata. Ringrazio fin d'ora tutti coloro che stanno lavorando per circoscrivere le fiamme. Ancora una volta, com'è tradizione - conclude - sono intervenuti con tempestività e con grande perizia».
 
 

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