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ARABIA SAUDITAKhashoggi vittima di «un'esecuzione deliberata e premedita»

19.06.19 - 12:40
Lo afferma il rapporto della relatrice speciale delle Nazioni Unite. Ancora nessuna conclusione però sui colpevoli
Keystone (archivio)
Il giornalista saudita è stato ucciso nell'ottobre dello scorso anno.
Il giornalista saudita è stato ucciso nell'ottobre dello scorso anno.
Khashoggi vittima di «un'esecuzione deliberata e premedita»
Lo afferma il rapporto della relatrice speciale delle Nazioni Unite. Ancora nessuna conclusione però sui colpevoli

RIAD - Il giornalista saudita Jamal Khashoggi è stato vittima di una «esecuzione deliberata e premedita». Lo afferma nel suo rapporto, la relatrice speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, Agnès Callamard.

Lo riferisce la Cnn online. L'Arabia Saudita è responsabile in base alla legge internazionale per «l'uccisione extragiudiziale» di Khashoggi, afferma ancora Callamard nel suo rapporto, redatto in base alla prima indagine indipendente sull'uccisione del giornalista.

Il documento di 101 pagine degli esperti Onu sui diritti umani che indagano sul caso, afferma anche che ci sono «prove credibili che meritano ulteriori indagini» su un possibile coinvolgimento del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman nell'uccisione di Khashoggi. «Non ci sono conclusioni sui colpevoli», ha precisato comunque Callamard.

Cavusoglu: «Sostegno alle raccomandazioni» - «Sosteniamo con forza le raccomandazioni della relatrice delle Nazioni Unite Agnes Callamard per far luce sull'omicidio Khashoggi e attribuire le responsabilità ai colpevoli». Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, dopo la diffusione del rapporto della relatrice speciale Onu sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie ed arbitrarie, che ha chiesto un'indagine internazionale indipendente sui vertici sauditi, compreso il principe ereditario Mohammed bin Salman, alla luce di «prove credibili» di loro presunte responsabilità nell'uccisione del reporter nel consolato di Riad a Istanbul il 2 ottobre scorso.

Ankara chiede da tempo un'inchiesta internazionale e ha sollecitato l'estradizione dei sospetti assassini, che l'Arabia Saudita ha fermamente negato.

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