Cerca e trova immobili

GIAPPONE#MeToo diventa #KuToo, c'è fermento ma arrivano i primi «no»

06.06.19 - 12:11
L’attrice e scrittrice Yumi Ishikawa ha creato un movimento per lottare per la parità dei diritti fra uomini e donne. La politica non è dalla sua parte
#MeToo diventa #KuToo, c'è fermento ma arrivano i primi «no»
L’attrice e scrittrice Yumi Ishikawa ha creato un movimento per lottare per la parità dei diritti fra uomini e donne. La politica non è dalla sua parte

TOKYO - Il movimento #KuToo sta avendo un buon riscontro, sulla scia del suo fratello maggiore #MeToo, ma la politica sembra non ascoltare. In Giappone molte donne si sono unite per far valere i loro diritti, in particolare sul lavoro. Simbolo della discriminazione subita è l’obbligo di indossare i tacchi, problema diffuso in tutto il mondo, ma «una prassi necessaria e appropriata», secondo il ministro del Lavoro Takumi Nemoto.

#KuToo emulando il più noto #MeToo, gioca con le parole giapponesi scarpe e dolore. A guidare il movimento è stata l’attrice e scrittrice Yumi Ishikawa. Le firmatarie hanno chiesto una nuova legge per eliminare questo obbligo. Sebbene non vi sia una regola già scritta, questo "dovere" è una norma consolidata nelle imprese giapponesi. «Consideriamo la richiesta delle scarpe alte una forma di discriminazione sessuale, oltre che una forma di molestia», aveva sottolineato Ishikawa.

Come riporta Quotidiano.net, davanti alla commissione parlamentare il ministro non si è scomposto: «È socialmente accettato e rientra nel campo di ciò che è adeguato e necessario dal punto di vista professionale». Questa presa di posizione ha creato sdegno e rivolta fra le frange più progressiste.

È molto probabile che la questione non sia comunque chiusa. Il clamore suscitato da questa vicenda è grande nel paese, e non solo: il movimento è stato applaudito anche dal Gender world economic forum, organismo che analizza il divario di genere in tutto il mondo.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE