È bufera dopo che Verena Bahlsen, ereditiera dell'impero dei biscotti Bahlsen, ha spiegato che la sua società non ha nulla di cui sentirsi in colpa
BERLINO - Fanno scalpore in Germania le affermazioni di Verena Bahlsen, ereditiera dell'impero dei biscotti Bahlsen, in Germania: la 25enne ha detto in un'intervista alla Bild che la sua azienda ha trattato "bene" i lavoratori forzati durante la Seconda guerra mondiale.
La Bahlsen tra il 1943 ed il 1945 impiegò circa 200 lavoratori forzati; per questo è stata processata, ma la vicenda è finita in prescrizione.
A chi su Twitter ha ricordato a Verena che la sua azienda (di cui possiede il 25%) ha approfittato dei condannati ai lavori forzati dai nazisti, lei ha risposto: «Questo era prima del mio tempo, e abbiamo pagato i lavoratori forzati quanto i tedeschi, e li abbiamo trattati bene». Per cui, ha aggiunto, la sua società non ha nulla di cui sentirsi in colpa.
Ed è bufera. Il segretario generale dell'Spd attacca: «Uno che eredita una tale ricchezza, eredita anche la responsabilità e non dovrebbe essere così arrogante». Sui social media, alcuni critici si sono spinti fino a lanciare un appello per boicottare i prodotti Bahlsen.