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CANADAAsia Bibi è arrivata in Canada. «L'unica soluzione era l'espatrio»

08.05.19 - 12:32
La donna che era stata ingiustamente condannata a morte per blasfemia è stata assolta dalla Corte Suprema del Pakistan
Keystone
Asia Bibi è arrivata in Canada. «L'unica soluzione era l'espatrio»
La donna che era stata ingiustamente condannata a morte per blasfemia è stata assolta dalla Corte Suprema del Pakistan

OTTAWA - Asia Bibi, la donna ingiustamente condannata a morte per blasfemia e assolta dalla Corte Suprema del Pakistan il 31 ottobre del 2018, è salva in Canada, dove si è riunita con la sua famiglia. Lo affermano fonti del ministero degli Esteri del Pakistan e lo conferma il suo avvocato Saiful Malook.

In Pakistan - riferisce Fides - la notizia ha generato commenti favorevoli tra i cristiani. Il vescovo Samson Shukardin, alla guida della diocesi di Hyderabad, dichiara: «È una decisione importante del governo lasciarla andare fuori dal Paese, è anche un atto di giustizia verso la donna che ha subito una forte ingiustizia e sofferenza per un decennio. Infatti Asia è stata dichiarata innocente e liberata dalla Corte Suprema del Pakistan e ha tutto il diritto di andare ovunque voglia, per la sua protezione, sicurezza e vita futura».

P. Abid Habib, frate cappuccino ed ex direttore della Commissione "Giustizia e pace" della Conferenza dei Superiori Maggiori in Pakistan, dice a Fides: «Per il suo bene, siamo felici che Asia Bibi sia ora in Canada in un luogo sicuro. Vi sono in Pakistan gruppi estremisti che non hanno accettato la decisione della Corte Suprema. Ma la sentenza va rispettata. In Pakistan accade che, anche quando un tribunale libera una persona, prosciogliendola dalle accuse di blasfemia, non è facile per quella persona continuare a vivere normalmente. La vita di Asia Bibi in Pakistan non era una vita libera: l'unica soluzione era l'espatrio».

P. Mario Rodrigues, Rettore della Cattedrale di San Patrizio a Karachi, rileva: «Siamo grati al Primo Ministro e al Governo del Canada perché hanno aiutato Asia Bibi e hanno facilitato il processo di concessione dell'asilo in Canada. Non è mai facile trattare questioni del genere: bisogna riconoscere che il governo del Pakistan e la Corte Suprema del Pakistan hanno fatto del bene e hanno ristabilito la giustizia per la donna, garantendole protezione e salvezza».


 
 

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