Gli assalitori sarebbero entrati in azione alle 5 di mattina sparando «su tutto ciò che si muoveva, anziani, bambini, donne incinte»
BAMAKO - Un centinaio di persone sono rimaste uccise in un attacco di una trentina di uomini armati nel villaggio di etnia fulani a una ventina di chilometri a sudovest di Bankass, in Mali. Una quarantina i feriti. Altre fonti parlano di una sessantina di morti.
Lo riferiscono i media locali, citando dei testimoni secondo i quali il villaggio sarebbe stato completamente raso al suolo.
Gli assalitori sarebbero entrati in azione alle 5 di mattina sparando «su tutto ciò che si muoveva, anziani, bambini, donne incinte».
Gli armati che hanno attaccato il villaggio di Ossagadou portavano «abiti tradizionali», riferisce il sito Malijet senza precisare a quale etnia appartengano. Si presume però che si tratti di Dogon, una popolazione del Mali cui è stato attribuito un massacro di 37 fulani nel gennaio scorso.
Le uccisioni di fulani - etnia nomade dell'Africa occidentale, dedita alla pastorizia e al commercio e diffusa dalla Mauritania al Camerun - sono innescate da attriti per l'uso della terra: i loro armenti danneggiano i campi causando la reazione degli agricoltori. Stragi in scontri che coinvolgono i fulani sono relativamente frequenti anche in Nigeria.
Nell'attacco odierno al villaggio situato circa 500 a nord-est della capitale maliana Bamako, sul confine col Burkina Faso, secondo una testimonianza raccolta dal sito sarebbero state bruciate più di 400 abitazioni e a morire sarebbero stati tutti gli abitanti di Ossagadou tranne qualcuno riuscito a fuggire. Massacrati anche "decine" di animali.