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ITALIAEcco Oussenyou Sy, in isolamento in carcere: «L'ho fatto per non far venire gli africani»

21.03.19 - 15:16
Il 47enne si è definito un "panafricanista". Nessun collegamento con l'estremismo islamico
Keystone
Ecco Oussenyou Sy, in isolamento in carcere: «L'ho fatto per non far venire gli africani»
Il 47enne si è definito un "panafricanista". Nessun collegamento con l'estremismo islamico

MILANO - In molti si sono chiesti come fosse possibile che Ouesseynou Sy, l’autista che ha sequestrato 51 bambini sul pullman a cui ha dato fuoco, potesse lavorare come conducente quando in passato gli era stata sospesa la patente per guida in stato di ebbrezza. Secondo le ultime informazioni raccolte dagli inquirenti della procura di Milano il 47enne si mise in malattia in modo che la società per cui già lavorava, Autoguidovie, non si potesse accorgere del fatto.

Ora l’uomo si trova a San Vittore, in un reparto protetto e sorvegliato a vista. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, durante il colloquio con lo psicologo della casa circondariale in centro a Milano è apparso tranquillo. Il suo difensore chiederà una perizia psichiatrica.

Nessun collegamento con l'estremismo islamico - Dalle indagini della Procura di Milano su Oussenyou Sy non è emerso alcun elemento che faccia ipotizzare un collegamento con l'Isis o con qualche altro gruppo jihadista. È quanto emerge dagli accertamenti informatici effettuati dai carabinieri coordinati da Alberto Nobili, guida dell'antiterrorismo milanese, e dal pubblico ministero Luca Poniz.

L'inchiesta, che punta ad accertare se l'autista abbia agito o meno come 'lupo solitario', sta passando in rassegna il suo passato e tutti i suoi contatti, anche quelli in Senegal, paese di cui Sy, che ha la nazionalità italiana, è originario.

I due pubblici ministeri a breve dovrebbero inviare all'ufficio del giudice per le indagini preliminari la richiesta di convalida dell'arresto di Sy, accusato di sequestro di persona, strage, incendio, resistenza con l'aggravante di aver agito con finalità terroristica.

«L'ho fatto per non far venire gli africani» - «L'ho fatto per dare un segnale all'Africa, perché gli africani restino in Africa e così non ci siano morti in mare»: così ha detto durante l'interrogatorio in carcere, secondo quanto riferisce l'agenzia stampa italiana Ansa.

Sy ha riferito di essere un "panafricanista" e ha spiegato di sperare anche nella vittoria delle destre in Europa «così non faranno venire gli africani», scrive l'Ansa senza citare la fonte dell'informazione.

Sy ha detto di avere sparso benzina sul pullman che ha sequestrato, con a bordo una scolaresca di Crema, per evitare che i carabinieri potessero sparare. «Sono un genitore - ha detto - non volevo fare male ai bambini», ha detto secondo quanto riferito all'Ansa.

«Volevo andare a Linate per prendere un aereo e tornare in Africa e usare i bambini come scudo», ha raccontato ancora.

La sua idea è che l'Africa sia stata colonizzata e che l'Europa si approfitti dell'Africa mettendo governi che fanno comodo all'Occidente, ed è per questo che gli africani sono costretti ad emigrare. Invece «gli Africani - ha sottolineato, a quanto riferito - devono restare in Africa ed è l'Occidente che non lo consente».

«Questa cosa l'avevo in mente da un po', per dare un segnale», ha indicato Sy. La sua speranza, ha raccontato, è che in Africa arrivi il messaggio di non partire.

Trovato il coltello nel mezzo bruciato - È stato trovato il coltello usato da Ouesseynou Sy. L'arma è stata rinvenuta nella carcassa dell'autobus dato alle fiamme dall'uomo dopo essere stato raggiunto dai carabinieri.

L'arma con cui il 47enne ha minacciato i 51 bambini della scuola media Vailati di Crema e i loro tre accompagnatori è stata trovata oggi dagli agenti di polizia. Nessuna traccia, invece, della pistola che alcuni ragazzini hanno detto di aver visto nella cintola dell'autista, che avrebbe fatto riferimento all'arma per costringere gli adulti a legare i polsi agli studenti.

Le ipotesi sono due: che i testimoni si siano confusi nella concitazione o che si trattasse di una pistola di plastica distrutta nell'incendio.

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