Cerca e trova immobili

ITALIA«Preso a vergate dal direttore»

20.03.19 - 09:26
La denuncia di un operaio di una piccola ditta della provincia di Lecco
Depositphotos (trybex)
«Preso a vergate dal direttore»
La denuncia di un operaio di una piccola ditta della provincia di Lecco

LECCO - Una storia di presunti soprusi sul luogo di lavoro arriva dalla provincia di Lecco. Un operaio di una piccola azienda di materiali plastici ha denunciato di essere stato percosso dal suo direttore. «Ha afferrato una verga di plastica e ha iniziato a frustarmi. Un colpo mi ha colpito in pieno viso, lasciandomi un profondo solco sul volto e un ematoma sotto un occhio. Non riuscivo a credere a quello che stava accadendo» ha riferito al Corriere della Sera. «C’erano stati altri episodi di intemperanze verbali e minacce, ma il capo non era mai arrivato a tanto. Solo dopo ho scoperto, secondo quanto mi hanno riferito alcuni colleghi, che io non ero stato l’unica vittima». Si parla di altri lavoratori scaraventati contro porte e tavoli, ma nessuna denuncia è stata sporta alle forze dell'ordine.

Dall'ufficio vertenze della Cisl Monza Brianza Lecco confermano l'apertura di un incarto.  «La pratica è aperta, stiamo procedendo con le verifiche del caso. La persona che si è rivolta a noi è stata l’unica che ha trovato il coraggio di esporsi mettendo a rischio il posto di lavoro, che poi in effetti ha perso, ma il sospetto è che fosse una pratica diffusa» ha affermato Stefano Goi, responsabile dell'ufficio. «Ce lo dice l’esperienza di tanti anni: chi arriva ad usare le mani con i sottoposti l’ha già fatto in precedenza».

L'operaio ha dovuto ricorrere alle cure mediche e poi ha presentato denuncia ai carabinieri. «A causa delle lesioni riportate non ho potuto lavorare per quaranta giorni. Lo faccio per tutelare me, ma anche i miei colleghi che non sono riusciti a ribellarsi alle angherie. Penso che umiliarsi e sopportare tutto non possa essere la ricetta giusta per conservare lo stipendio». Un caso isolato? Goi dice di no: «Purtroppo è solo una delle tante storie che raccogliamo quasi quotidianamente. Con la scusa della crisi sono sempre più le imprese che non pagano gli stipendi, che pretendono dai lavoratori prestazioni oltre quanto previsto dai contratti o che si lasciano andare a comportamenti inqualificabili».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE