Il reato è stato introdotto in modo specifico nell'ordinamento del Regno
LONDRA - Prima condanna per una mutilazione genitale femminile in Gran Bretagna. La Corte di Old Bailey ha dichiarato oggi colpevole di questo reato - introdotto in modo specifico nell'ordinamento del Regno - una donna 37enne di origine ugandese accusata di aver infierito nel 2017 sulla propria figlia, di appena 3 anni.
La donna, residente nella zona est di Londra, dovrà scontare 11 anni di carcere, più altri due per la diffusione di «immagini oscene e di pornografia estrema». La giudice Philippa Whipple ha definito le mutilazioni genitali «un crimine barbaro ed esecrando». Una pratica che «è contro la legge e rappresenta anche un abuso contro i bambini», ha sottolineato.
Dietro la vicenda potrebbero esserci anche pretese di stregoneria, come emerso già nelle indagini: quando la polizia era stata presa di mira tra l'altro con "maledizioni" e supposti "incantesimi".
La donna condannata durante il processo ha cercato di giustificare le ferite e le gravi perdite di sangue della figlia con una caduta domestica su un oggetto metallico.