Manipolazione della politica, nepotismo, corruzione, controllo sui media e repressione degli oppositori: queste le accuse dei manifestanti avanzate contro il presidente serbo
BELGRADO - Decine di migliaia di persone, per il decimo sabato consecutivo, hanno manifestato ieri in serata a Belgrado per protestare contro il governo e la politica ritenuta autoritaria del presidente serbo Aleksandar Vucic.
Alla manifestazione, che si è svolta pacificamente e senza incidenti, si sono uniti gli studenti universitari. Il presidente Vucic è stato accusato dagli studenti di manipolazione della politica, nepotismo, corruzione, di controllo sui media e di repressione degli oppositori.
Manifestazioni antigovernative si sono svolte in altre città della Serbia, e in Kosovo, a Gracanica, dove partecipanti serbi hanno chiesto chiarimenti sulla posizione di Belgrado per la soluzione della crisi kosovara.
Nello stesso tempo Vucic continua il suo giro del Paese per «illustrare - secondo quanto ha detto - quanto fatto dal governo, parlare con la gente e ascoltare i suoi problemi e richieste». Alcuni analisti a Belgrado vedono questo giro come un inizio della campagna elettorale ed altri come un tentativo per contrastare le proteste dei cittadini.