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SPAGNALo sfogo del padre del bimbo nel pozzo: «Non si fa nulla per salvarlo». Si scava un tunnel parallelo

15.01.19 - 12:22
Il piccolo non è ancora stato localizzato all'interno del condotto dal diametro di 25 centimetri e di 110 metri di profondità in cui è precipitato domenica
Keystone
Lo sfogo del padre del bimbo nel pozzo: «Non si fa nulla per salvarlo». Si scava un tunnel parallelo
Il piccolo non è ancora stato localizzato all'interno del condotto dal diametro di 25 centimetri e di 110 metri di profondità in cui è precipitato domenica

MADRID - «Molti tweet di appoggio, molti voti, ma nessun mezzo. Lei sa cosa significa un'attesa di 30 ore aspettando che tirino fuori tuo figlio?». Sono le parole di José Rocío, il padre del piccolo Yulen di due anni, precipitato domenica in un pozzo a Totatlan, vicino Malaga.

Ieri sera a 'Il programma di Ana Rosa' di Telecinco, il padre del bambino ha espresso la sua disperazione nell'estenuante attesa del salvataggio del bambino, che ancora non è stato localizzato all'interno del condotto dal diametro di 25 centimetri e di 110 metri di profondità in cui è precipitato domenica, mentre era con la famiglia nella proprietà di campagna di alcuni congiunti.

«Lei può credere che stamattina alle 11,00 si è saputo che sarebbe venuto un camion da Cadice per rimuovere la terra e che hanno aspettato che arrivasse per spianare la strada?», ha protestato il padre del bimbo, che due anni fa aveva già perduto il primogenito di tre anni, Oliver, colpito da un infarto mentre giocava sulla spiaggia.

«Non dite che sta arrivando il sindaco, raccontate quello che si sta facendo qui, una m... di nulla, che il bambino da 30 ore è intrappolato in un pozzo. Che stiamo morendo!», ha protestato il papà di Yulen, che con la moglie Vicky da domenica segue sul posto le operazioni di salvataggio, assistiti dagli psicologi del servizio di protezione civile.

Si scava un tunnel parallelo - Nella lotta contro il tempo per salvare Yulen i tecnici hanno cominciato a scavare un tunnel orizzontale per accedere al condotto dov'è precipitato Yulen. Lo ha confermato questa mattina il viceprefetto di Malaga, Marta Gamez, dopo che i soccorsi hanno passato la notte tentando invano di estrarre il terreno franato alla profondità di un'ottantina di metri, nel pozzo lungo 110 metri.

La sonda robot con le telecamere è stata bloccata dal 'tappo' di materiale e sono stati estratti solo 60 centimetri di terra e pietre, per cui la guardia civile, che coordina le operazioni, ha avviato un piano alternativo. «Da questa mattina alle 7 si sta lavorando per scavare un foro laterale e orizzontale, della lunghezza fra 50 e 80 metri, che arrivi all'altezza del pozzo dove crediamo sia Yulen», ha spiegato la Gamez ai media. «È il metodo più sicuro», ha aggiunto.

Il viceprefetto ha evidenziato che ci sono tre fattori che condizionano le operazioni di salvataggio: la sicurezza del bambino; la necessità di impiegare il minore tempo possibile per localizzarlo; e la difficile orografia del territorio, che complica i lavori.

Intanto le squadre di soccorso, che hanno mobilitato un centinaio di uomini, non conoscono le condizioni del bambino, imprigionato da circa 48 ore nel pozzo, nel quale è stata recuperata solo una busta di caramelle che aveva con sé al momento della caduta.

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