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ITALIAL'aereo si rompe, sfuma l'espulsione di sette tunisini

17.09.18 - 16:03
Un guasto ha "graziato" sette immigrati irregolari che stavano per essere rimandati in patria. «Ci sarebbe da ridere se non fosse che la questione immigrazione è maledettamente seria»
Archivio Keystone
L'aereo si rompe, sfuma l'espulsione di sette tunisini
Un guasto ha "graziato" sette immigrati irregolari che stavano per essere rimandati in patria. «Ci sarebbe da ridere se non fosse che la questione immigrazione è maledettamente seria»

ROMA - Sette cittadini tunisini, in procinto di essere espulsi dall'Italia, sono stati "graziati" da un guasto che ha colpito l'aereo che avrebbe dovuto riportarli in patria.

Il fatto ha trovato ampio risalto sulla stampa italiana: i sette erano partiti dal centro di espulsione di Torino e dovevano essere imbarcati su un volo charter, insieme ad altri immigrati provenienti da altri centri simili sparsi per lo Stivale (Trapani, Bari, Brindisi e Potenza). Solo che un problema al motore del velivolo ha mandato tutto a monte.

A denunciare l'accaduto è stato Eugenio Bravo del sindacato di polizia Siulp. «Il servizio di scorta è iniziato di sera, alle 19, con destinazione Fiumicino. Dopo 10 ore, per lo più notturne, i poliziotti sono arrivati in aeroporto con i sette scortati, Lì sarebbero confluiti altri tunisini, scortati da altri circa 100 poliziotti, partiti da altre parti d’Italia. Il volo doveva essere un charter diretto a Palermo e quindi in Tunisia». Dopo la scoperta del guasto c'è stata una lunga attesa, culminata con l'ordine della Questura ai sette di lasciare l'Italia entro una settimana.

«A questo punto sono stati immediatamente rilasciati restando in attesa di una prossima possibile espulsione.Paradossalmente, un po’ disorientati, molti di loro sono andati in stazione per ritornare a Torino, perché “la gita era terminata”» spiega Bravo. «Assistere a una siffatta debacle dell’espulsione lascia uno scoraggiante retrogusto di improvvisazione e di imbarazzante situazione grottesca, nonostante gli sforzi della politica di affrontare il fenomeno dell’immigrazione e l’impegno delle forze dell’ordine. Purtroppo si sa che nessuno straniero ottempererà all’ordine del Questore» aggiunge Bravo. «Rilasciarli, per quanto legittimo, fa venir meno quegli sforzi e quell’impegno, e soprattutto rende vani i costi sopportati dallo Stato. Ci sarebbe da ridere se non fosse che la questione immigrazione è maledettamente seria».

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