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ITALIAIl ponte Morandi e i messaggi prima del crollo: «I tiranti non reggono»

07.09.18 - 16:30
Venti persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Il presidente della Regione: «Il nuovo ponte entro ottobre 2019»
Keystone
Il ponte Morandi e i messaggi prima del crollo: «I tiranti non reggono»
Venti persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Il presidente della Regione: «Il nuovo ponte entro ottobre 2019»

GENOVA - Il contenuto dei messaggi e delle conversazioni recuperate dagli smartphone dei vertici di Autostrade fanno emergere delle responsabilità sul crollo del ponte Morandi di Genova, che il 14 agosto scorso ha provocato la morte di 43 persone.

Consapevolezza di un pericolo e nulla di fatto per evitarlo - riferiscono oggi i media italiani - riportando alcuni frammenti di quelle a tratti agghiaccianti conversazioni tra dirigenti e responsabili del dicastero, dalle quali emergono dettagli sui mancati interventi di manutenzione. Scambi via chat tra i cellulari dei tecnici delegati alla sicurezza dell’infrastruttura che parlavano di quei tiranti che «non reggono», senza però poi agire di conseguenza.

Secondo alcuni accertamenti - precisa il Corriere della Sera - alcuni piccoli interventi sarebbero terminati proprio all’alba di quel funesto 14 agosto e proprio sul pilone numero 9, quello crollato. Un fatto che aggrava la posizione dei responsabili alla vigilanza, che nonostante fossero a conoscenza del pericolo hanno comunque messo a rischio la vita degli operai.

Il nuovo ponte - Al netto della tragedia, Genova pensa già al futuro e alla ricostruzione. «Entro ottobre 2019, novembre al massimo, Genova avrà un nuovo ponte sul torrente Polcevera», ha annunciato oggi il presidente della Regione Liguria e commissario per l'emergenza Giovanni Toti alla presentazione del progetto del nuovo viadotto dell’architetto Renzo Piano, che sostituirà il ponte Morandi.

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