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SIRIASedici bambini ostaggio dell'Isis, uno decapitato

25.08.18 - 20:39
Da tre settimane sono in corso negoziati tra emissari governativi e notabili locali vicini all'ex Stato islamico per il rilascio di 30 persone
Keystone
Sedici bambini ostaggio dell'Isis, uno decapitato
Da tre settimane sono in corso negoziati tra emissari governativi e notabili locali vicini all'ex Stato islamico per il rilascio di 30 persone

BEIRUT  - Bambini tenuti in ostaggio dai sanguinari terroristi dell'Isis, a uno dei quali è stata tagliata la testa. La nuova pagina di orrore che emerge dalla Siria è frutto della denuncia di Human Rights Watch (Hrw): da circa un mese si sono perse le tracce di una trentina di civili di cui la metà minori, anche bambini, catturati dai miliziani dell'Isis nel sud-est della Siria.

La stessa ong umanitaria denuncia oggi l'uso degli ostaggi civili come arma di guerra e conferma che uno dei minori, portati via dall'Isis il 25 luglio scorso dalla regione di Suwayda, è stato ucciso per decapitazione. Un episodio di cui tuttavia al momento non si hanno conferme da altre fonti.

Da tre settimane sono in corso negoziati tra emissari governativi e notabili locali vicini all'ex Stato islamico per il rilascio delle 30 persone. Di questi 16 sono minori, di età compresa tra i 7 e i 15 anni. I miliziani chiedono la fine delle offensive militari lealiste in corso nell'area a ridosso del confine con la Giordania, una delle ultime sacche di resistenza jihadista in Siria.

La guerra in Siria prosegue nel nord-ovest, dove rimane sotto influenza turca l'ultima roccaforte anti-governativa di tutta la Siria occidentale. Sulla regione di Idlib, in parte controllata da forze qaidiste e jihadiste, è pronta ad abbattersi un'offensiva governativa col sostegno iraniano e russo. I preparativi vanno avanti da settimane e su entrambi i lati del fronte si ammassano truppe e milizie.

In questo quadro, le parti coinvolte evocano in maniera preventiva la questione dell'uso di armi chimiche a Idlib. Gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna hanno messo in guardia Damasco dal far uso di armi proibite contro civili nella regione al confine con la Turchia.

Citato oggi da media americani, il consigliere alla sicurezza nazionale Usa, John Bolton, ha detto al suo omologo russo, Nikolai Patrushev, che gli Stati Uniti sono pronti a rispondere con un'azione più forte di quelle usate in passato contro Assad.

Ma da Mosca affermano di avere invece informazioni del fatto che sono miliziani qaedisti a preparare a Idlib un attacco con armi chimiche per incolparne il governo di Damasco. E fornire così un pretesto a Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia per attaccare obiettivi siriani con raid aerei.

Secondo il ministero della difesa russo, gli Usa hanno schierato nel Golfo il cacciatorpediniere The Sullivans, dotato di 56 missili da crociera, e un bombardiere strategico B-1B americano, armato di missili aria-terra. E proprio a Mosca giungerà nei prossimi giorni il ministro degli esteri siriano Walid al Muallim. Probabilmente per discutere degli ultimi dettagli dell'offensiva su Idlib.

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