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ITALIAMigranti: nave bloccata in mare da 2 settimane

26.07.18 - 19:50
Una quarantina le persone a bordo della Sarost 5
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Migranti: nave bloccata in mare da 2 settimane
Una quarantina le persone a bordo della Sarost 5

ROMA - È ormai emergenza sulla nave tunisina Sarost 5, da tredici giorni bloccata in mare con 40 migranti per non essere ancora riuscita a trovare un approdo. La Mezzaluna Rossa, dopo essere salita a bordo, ha reso noto che una donna incinta di sei mesi rischia di abortire.

La Sarost 5, nave di rifornimenti che fa capo all'omonima compagna del gas attiva principalmente in Tunisia, lo scorso 13 luglio ha soccorso un gruppo di 40 migranti partiti dalla Libia nella zona maltese di ricerche e salvataggio. Ma alla fine è rimasta al largo delle coste tunisine della città di Zarzis, perché non ha ottenuto l'ok allo sbarco.

L'Italia, a quanto si apprende, non ha ricevuto una richiesta di aiuto dalla Sarost, ma è stata solo informata della vicenda dai paesi coinvolti, Tunisia e Malta. A Roma è stato chiesto se avesse delle unità in zona per l'eventuale soccorso, e non un porto, ma la risposta è stata negativa.

A bordo della Sarost ci sono profughi tra i 17 e 36 anni provenienti da Egitto, Bangladesh, Camerun, Senegal, Guinea, Costa d'avorio e Sierra leone. La situazione, dopo tutto questo tempo in mare, si fa sempre più difficile, sia dal punto di vista sanitario che psicologico. Preoccupa, soprattutto, la presenza di due donne incinte, una di sei mesi e un'altra di pochi mesi, come ha constatato la Mezzaluna rossa tunisina, che ha visitato la nave, portando cibo e medicine. Ed ha lanciato un sos: una delle due donne incinte «potrebbe perdere il bambino se non venisse evacuata o sbarcata immediatamente», ha appreso la ong 'Watch the Med', che ha creato una linea telefonica per migranti in difficoltà nel Mediterraneo.

Tra i profughi a bordo cresce lo scoramento. «Per favore aiutateci», è l'appello di una giovane di 26 anni, che ha raccontato di giornate interminabili mangiando «pane al mattino, a pranzo e a cena», senza sapere quando si toccherà terra. La ragazza ha trascorso l'ultimo anno e mezzo in Libia, reclusa in tre carceri diverse e picchiata. E dopo essere scappata da quell'inferno, sta vivendo un nuovo incubo.

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