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REGNO UNITO«Il veleno in un profumo di marca sigillato»

25.07.18 - 15:02
Lo ha raccontato il superstite Charlie Rowley
Keystone
«Il veleno in un profumo di marca sigillato»
Lo ha raccontato il superstite Charlie Rowley

LONDRA - Era in una confezione "sigillata di profumo", un profumo "di marca", la sostanza chimica che a fine giugno ha avvelenato ad Amesbury (nel sud dell'Inghilterra), Dawn Sturgess e Charlie Rowley, causando dopo pochi giorni la morte di lei.

A raccontarlo è ora lo stesso Rowley, scampato al destino della compagna e appena dimesso dall'ospedale, sullo sfondo di una vicenda che la polizia del Regno continua indagare come un possibile 'danno collaterale' dell'attacco compiuto a marzo nella vicina Salisbury contro l'ex spia russa Serghiei Skripal e sua figlia Yulia, accreditando nei due casi l'uso di un medesimo micidiale agente nervino di tipo Novichok.

Intervistato dall'Itv ieri sera nel domicilio protetto e segreto in cui è stato alloggiato, Rowley ha raccontato di aver trovato - non è chiaro dove - quella che sembrava una boccetta di profumo. E ha detto di ricordare che Dawn, dopo averla ricevuta da lui, se ne era spruzzato un po' sulle braccia, sfregandosi poi i polsi, salvo sentirsi male e collassare in bagno nel giro di 15 minuti.

L'uomo ha spiegato di essere a sua volta entrato in contato con la sostanza, ma più leggermente, e di essersi lavato le mani dopo aver notato che era oleosa e non profumava. Mentre non è stato in grado di dire nulla sull'origine della confezione - che gli investigatori ritengono possa essere un residuo abbandonato nei mesi precedenti nella zona dagli autori dell'attacco agli Skripal - limitandosi a dirsi «arrabbiato con le le persone irresponsabili che l'avrebbero lasciata in giro».

Le autorità di Londra hanno accusato fin da quasi subito lo Stato russo di essere coinvolto nel caso Skripal, cosa che Mosca smentisce categoricamente.

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