Diverse le iniziative che il nuovo ministro dell'interno italiano vuole intraprendere
ROMA - «Il piano è che finalmente l'Unione europea si occupi davvero della difesa dei suoi confini. Che poi sono anche i nostri». Intervistato dal Corriere della Sera, il nuovo ministro dell'interno italiano Matteo Salvini spiega come si sta muovendo il governo di Roma sui flussi di migranti: «Io sono ministro da soli undici giorni, eppure credo che un risultato importante per tutti gli italiani sia stato portato a casa: a differenza delle chiacchiere che abbiamo ascoltato negli ultimi sette anni, abbiamo risvegliato l'Europa. Io oggi ho parlato con il ministro tedesco Horst Seehofer e posso dire che credo stia nascendo un asse italo-tedesco basato su una parola d'ordine fondamentale: difendere le frontiere esterne».
Alle critiche del presidente francese Emmanuel Macron il ministro leghista replica che «i francesi fanno i fenomeni ma hanno respinto più di diecimila persone alle frontiere con l'Italia. Tra cui numerosissime donne e bambini e tutti noi, ahimè, paghiamo l'instabilità portata dai francesi in Libia e a sud della Libia».
Stamane intanto, «a seguito delle dichiarazioni rilasciate ieri a Parigi sulla vicenda Aquarius, il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Enzo Moavero Milanesi ha convocato l'ambasciatore di Francia in Italia».
Salvini spiega che nelle prossime settimane sarà in Libia e in Tunisia «per migliorare ancora i nostri rapporti. Se questi Paesi avessero, per esempio, bisogno di nuove imbarcazioni per presidiare le acque, noi saremmo disponibili a fornirle».
«Vogliamo ricostruire buoni rapporti anche con l'Egitto. Io comprendo bene la richiesta di giustizia della famiglia di Giulio Regeni (il giovane dottorando italiano rapito, torturato e ucciso nel paese nordafricano tra gennaio e febbraio del 2016 - ma per l'Italia è fondamentale avere buone relazioni con un Paese importante come l'Egitto».
Salvini conferma l'intenzione di rivedere i costi per l'accoglienza: «Da luglio, con un decreto del ministro, ridurremo il contributo per chi chiede asilo». E lavorerà con il ministro della Giustizia perché «c'è una lobby che si sta arricchendo in modo che non ritengo opportuno, quella degli avvocati d'ufficio».