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SIRIAGhuta: oggi sono morti 5 bambini

06.04.18 - 19:53
I media governativi affermano che i raid sono avvenuti in risposta a bombardamenti con mortai compiuti dagli insorti
Keystone
Ghuta: oggi sono morti 5 bambini
I media governativi affermano che i raid sono avvenuti in risposta a bombardamenti con mortai compiuti dagli insorti

DAMASCO - Dopo dieci giorni di calma, un nuovo massacro di civili è avvenuto oggi nella parte della Ghuta orientale ancora occupata dai ribelli. Ventisette persone, tra cui cinque bambini, sono state uccise in raid aerei governativi su Duma, la più grande e ultima città della regione che per il momento rimane nelle mani degli insorti.

Contemporaneamente, la televisione di Stato ha detto che l’esercito ha avviato un'offensiva di terra verso Duma, dopo che i ribelli, appartenenti al gruppo Jaish al Islam, hanno sospeso l'accordo in un primo tempo raggiunto con le forze governative e quelle russe loro alleate per trasferirsi nel nord del Paese, nella città di Jarablus, controllata da ribelli filo-turchi. Nei giorni precedenti centinaia di miliziani e i loro familiari erano partiti da Duma.

Secondo l'agenzia governativa Sana, le incursioni sono state effettuate come rappresaglia per i bombardamenti precedentemente compiuti dagli insorti su aree vicine controllate dai governativi e su quartieri della capitale. Fonti di polizia riferiscono che un bambino è rimasto ucciso e altri 15 civili feriti quando obici di mortaio lanciati da Jaish al Islam sono piovuti sulle aree di Al Rabua e Masken Barza.

Sempre oggi, una bomba è esplosa nei pressi di una moschea a Damasco, causando un morto e sei feriti. La Sana precisa che l'attentato è avvenuto nel quartiere di Barzeh, nel nordest della capitale, a poca distanza dalla moschea di al-Khansaa.

Barzeh, che lo scorso anno le forze governative hanno strappato al controllo degli insorti, si trova non lontano dalla località di Harasta, nella Ghuta orientale, che un’altra fazione ribelle ha evacuato il mese scorso sempre in base ad un accordo con i russi.

L'evacuazione è continuata da altre località, ma non si è ancora conclusa a Duma, dove anzi si è interrotta da due giorni. Le motivazioni, affermano i media governativi, sono da ricercare in dissidi nati all'interno dello stesso Jaish al Islam. Una fazione "oltranzista" avrebbe voluto rimettere in discussione l'accordo, bloccando il rilascio di civili filo-governativi, soldati e miliziani lealisti tenuti prigionieri, che faceva parte dei punti dell'accordo iniziale.

Gli accordi per l'evacuazione dei miliziani ribelli e i loro familiari verso aree nel nord della Siria controllate da fazioni vicine alla Turchia aveva interrotto il mese scorso una offensiva delle forze governative per riconquistare l'intera Ghuta, da anni sotto il controllo degli insorti. L'operazione di terra era stata preceduta da intensi bombardamenti che secondo l'Ondus avevano provocato a partire da metà febbraio oltre 1600 morti tra i civili. Diverse decine di persone erano invece state uccise dai bombardamenti con razzi o a colpi di mortaio compiuti dai ribelli su Damasco.

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