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STATI UNITITrump sanziona 24 russi, di cui 7 oligarchi

06.04.18 - 15:16
Sono stati puniti per le interferenze elettorali di Mosca nelle presidenziali statunitensi
Keystone
Trump sanziona 24 russi, di cui 7 oligarchi
Sono stati puniti per le interferenze elettorali di Mosca nelle presidenziali statunitensi

WASHINGTON - Gli Usa hanno emesso sanzioni nei confronti di 24 russi, inclusi dirigenti di governo e sette oligarchi, e quattordici entità in risposta alle interferenze elettorali di Mosca nelle presidenziali statunitensi.

«Il governo russo è coinvolto in una serie di attività maligne nel mondo, compresa l'occupazione della Crimea e l'istigazione alla violenza nell'Ucraina orientale, la fornitura di armamenti al regime di (Bashar al) Assad mentre bombarda i suoi civili, i tentativi di sovvertire le democrazie occidentali e attività cibernetiche maligne», questa la motivazione del Dipartimento del commercio degli Usa.

C'è anche Viktor Vekselberg - Tra i russi sanzionati dagli Stati Uniti per le interferenze elettorali figura anche l'oligarca miliardario Viktor Vekselberg, 60enne titolare della società di partecipazioni Renova, che controlla i gruppi industriali svizzeri Sulzer e OC Oerlikon.

Altri nomi noti sono l'oligarca Oleg Deripaska, proprietario del gigante dell'alluminio Rusal e stretto alleato del presidente Vladimir Putin, l'ex genero di Putin Kirill Shamalov e il senatore Suleiman Kerimov, a sua volta miliardario.

Nella blacklist si trova anche l'oligarca Igor Rotenberg, Ievgheni Shkolov, importante consigliere di Putin, Alexiei Miller, capo del gruppo Gazprom, Andrei Kostin, alla guida della seconda banca russa Vtb, Andrei Akimov, presidente di Gazprombank, il ministro dell'interno Vladimir Kolokoltsev, Viktor Zolotov, che dirige la Guardia nazionale nonché il segretario del consiglio di sicurezza Nikola Patrushev.

Nonostante le nuove sanzioni, la porta per il dialogo con Mosca resta aperta: lo hanno detto in una conference call fonti dell'amministrazione degli Usa.

«Un passo ostile e insensato» - «È un altro passo infondato, ostile e insensato, un tentativo di strumentalizzare le sanzioni per giustificare l'assenza di una strategia reale e per argomentare la presunta legittimità delle proprie azioni nei confronti della Russia». Così Konstantin Kosaciov, presidente della Commissione esteri del Senato russo, ha commentato le nuove sanzioni americane contro 24 russi.

«È una strada che non porta da nessuna parte, con azioni di questo genere non si può spaventare la Russia, né la si può battere», ha aggiunto il senatore.

«Sosterremo ancora più vigorosamente le società russe che sono state sanzionate dagli Usa», lo ha detto il ministro russo dell'industria e del commercio, Denis Manturov, riferisce l'agenzia Interfax.

«Non è una guerra commerciale con Pechino» - All'indomani dell'annuncio di possibili nuovi dazi per 100 miliardi di dollari (93,5 miliardi di franchi) a Pechino, il presidente statunitense Donald Trump ritwitta un proprio cinguettio in cui ribadisce la necessità di fronteggiare un deficit di 500 miliardi di dollari precisando che «non siamo in una guerra commerciale con la Cina».

In un altro tweet mattutino, inoltre, sottolinea che «nonostante le tariffe sull'alluminio, i suoi prezzi sono calati del 4%. La gente è sorpresa, io no! Un sacco di soldi stanno arrivando nelle casse negli Usa, e posti di lavoro!».

Cina: «Per ora negoziati impossibili» - «In queste circostanze - dopo l'annuncio del presidente degli Usa Donald Trump sull'ipotesi di nuovi dazi all'import cinese per altri 100 miliardi di dollari (93,5 miliardi di franchi) - le parti non possono condurre alcun negoziato sul tema», Gao Feng, portavoce del ministero del commercio, ha messo in guardia l'amministrazione americana che «la parte cinese è del tutto preparata e contrattaccherà senza esitazione con grande forza». Gao, in una conferenza stampa tenuta in serata, non ha fornito dettagli sulle misure.
 
 

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